Quella dolce catena
05 aprile 2024
Iniziano gli archi e il continuo con un bordone di sol al basso. I violini, a distanza di terza tra loro, creano un’immediata concitazione, salendo e scendendo intorno alla nota re. Come ha scritto Christoph Wolff, è «il tumulto dei sedicesimi ribollenti negli archi». Dopo la pausa di semiminima parte la prima coppia flauto traverso e oboe, poi la seconda. Cosa c’è di più dolce di un traversiere e un oboe barocco. Ma qui il loro gioco crea “catene di dissonanze”, tensione. E prepara la battuta 19, quando entra il coro con un grido disperato: Herr! È la preghiera dell’intera umanità: Signore, Signore, Signore, Nostro Sovrano. Noi tutti ci immedesimiamo nel coro. E supplichiamo l’Onnipotente, Herrlischer. Dopo una doppia invocazione e un fugato ci si ferma sulla parola ist. In allen Landen ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati