· Città del Vaticano ·

Spunti di riflessione

Dove c’è amore
non c’è timore

 Dove  c’è amore  non c’è timore  QUO-077
04 aprile 2024

Che cosa deve ancora fare, Gesù, perché gli Apostoli credano in lui? Dà la possibilità di guardare, addirittura di toccare, e persino di mangiare con lui. Eppure, lo scambiano ancora per un fantasma!

Sono ancora stupiti e spaventati. Ma Gesù non accetta la paura dei suoi amici. Il rapporto con i suoi è un rapporto di amicizia, di amore. E dove c’è amore, non c’è posto per il timore!

Davvero, come ha detto un grande filosofo: «La fede è una faccenda pericolosa per gli smidollati» (Kierkegaard). Forse anche la nostra fede è così, debole, incerta, piena di dubbi. Anche noi abbiamo la tentazione di vedere, di toccare, di provare. Siamo nella stessa situazione raccontata da uno scrittore: «Se dici ad un uomo che nell’universo ci sono migliaia di stelle, ti crederà; ma se gli dici che una panchina è stata verniciata di fresco, la toccherà per essere sicuro!».

Prima di credere, vogliamo vedere, toccare. E, invece, prima di capire, dobbiamo credere! Un famoso scienziato diceva: «Non solo credo in Dio ma lo vedo; lo vedo nella natura, nell’ordine, nel creato che vive del suo palpito» (Louis Pasteur).

San Pietro, nella prima lettura, rimprovera quelli che hanno condannato Gesù, perché hanno agito per ignoranza. E Gesù, nel Vangelo, «aprì la mente dei discepoli all’intelligenza delle Scritture». Anche noi, per uscire dalla paura e dall'ignoranza, abbiamo bisogno dell'intelligenza per capire che Gesù non è un fantasma; è risorto, è vivo, ed è l’unico che può darci tutto.

Abbiamo fiducia nella fede, questa grande amica dell’intelligenza. Illuminiamoci alla sua luce per raggiungere la verità, tutta la verità.

di Leonardo Sapienza
 

Il Vangelo in tasca

14 aprile, III Domenica di Pasqua
Prima lettura: At 3, 13-15. 17-19;
Salmo: 4;
Seconda lettura: 1 Gv 2, 1-5;
Vangelo: Lc 24, 35-48.