· Città del Vaticano ·

Il viaggio in Montenegro di monsignor Gallagher

Cogliere la presenza di Dio anche quando sembra prevalere la morte

 Cogliere la presenza di Dio  anche quando sembra prevalere la morte  QUO-077
04 aprile 2024

Il 21 marzo corrente, accogliendo l’invito di S.E. il Sig. Filip Ivanović, Ministro degli Affari Esteri, l’Ecc.mo Mons. Paul R. Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, si è recato in Montenegro, accompagnato da Mons. Janusz Błachowiak, Consigliere di Nunziatura in servizio presso la Segreteria di Stato.

Arrivato all’Aeroporto Internazionale di Podgorica nel pomeriggio del 21 marzo, l’Arcivescovo Gallagher è stato accolto dall’Ecc.mo Mons. Francis A. Chullikatt, Nunzio Apostolico in Montenegro, accompagnato da Mons. Javier Camañes-Forés, Segretario della Nunziatura Apostolica, nonché dall’Ecc.mo Mons. Rrok Gjonlleshaj, Arcivescovo di Bar ed Amministratore Apostolico di Kotor, dal Sig. Veljko Milonjić, Capo del Protocollo presso il Ministero degli Affari Esteri, e dalla Sig.ra Milica Vujošević, Referente per la Santa Sede presso il Dipartimento per l’Europa.

In seguito, l’Ecc.mo Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali ha avuto un incontro bilaterale con il Ministro degli Affari Esteri. Nel cordiale colloquio, è stato espresso apprezzamento per le positive relazioni bilaterali e per il contributo della Chiesa locale alla società del Montenegro. In questo contesto, si è parlato, in modo particolare, dell’implementazione dell’Accordo di base firmato tra la Santa Sede e il Montenegro e della situazione della comunità cattolica. Sono state toccate anche alcune questioni regionali come la situazione nei Paesi dei Balcani e l’adesione all’Unione Europea. Infine, è stato ribadito il sostegno al Montenegro da parte della Santa Sede nel cammino verso la piena unità della famiglia dei popoli europei. La giornata si è conclusa con una cena offerta in onore dell’Ecc.mo Ospite dal Ministro Ivanović.

Venerdì 22 marzo, dopo alcuni anni di pausa, è stata celebrata una sessione della Commissione mista per l’attuazione dell’Accordo di base tra la Santa Sede e il Montenegro, durante la quale sono state sollevate alcune questioni ancora aperte nelle relazioni tra la Chiesa e lo Stato. Vi sono stati dopo gli incontri bilaterali con S.E. il Sig. Andrija Mandić, Presidente del Parlamento e con S.E. il Sig. Milojko Spajić, Primo Ministro. Nella serata, a Cetinje, dopo un saluto all’Ecc.mo Mons. Zef Gashi, SDB, Arcivescovo emerito di Bar, il Presule è stato invitato da S.E. il Sig. Jakov Milatović, Capo dello Stato, per una cena di lavoro.

Sabato 23 marzo, il Presule si è recato al Santuario della Madonna dello Scalpello nella diocesi di Kotor. Nel pomeriggio, dopo un breve saluto da parte del Sig. Vladimir Jokić, Sindaco di Kotor, egli ha incontrato i sacerdoti, le religiose ed i religiosi del Montenegro, ai quali ha ricordato il mandato affidato ai discepoli dal Signore, e cioè quello di essere sale e luce del mondo (cfr. Mt 5,13-14), nel contesto concreto della Chiesa in Montenegro, dove i cattolici costituiscono una cospicua minoranza. Successivamente, ha celebrato la Santa Messa nella Cattedrale di Kotor. Nella sua omelia, S.E. Mons. Gallagher ha invitato tutti “a vedere la presenza di Dio e la sua provvidenza in tutte le cose, anche laddove sembra prevalere il male e la morte”, ricordando che “dopo il buio del Venerdì Santo, arriva sempre lo splendore della Risurrezione, perché Dio è fedele a se stesso e non può abbandonare il suo popolo”.

Domenica 24 marzo, dopo la vista della città antica di Bar, in compagnia del Sindaco Dušan Raičević, l’Arcivescovo Gallagher ha celebrato la Santa Messa nella Concattedrale di Bar. “Nelle celebrazioni liturgiche di questa Settimana che abbiamo cominciato, non limitiamoci alla mera commemorazione di ciò che Gesù ha fatto; lasciamoci immergere nello stesso mistero pasquale, per morire e risorgere con Cristo, per fare esperienza del Mistero pasquale in un modo capace di parlare ai nostri cuori. Cerchiamo di scoprire nelle piaghe, sofferenze e angosce del Signore le nostre debolezze e miserie personali, da lui assunte per amore; cerchiamo di riconoscere nella sua passione i mali e le miserie che affliggono l’umanità, che egli carica su di sé per vincerli, illuminandoli con la speranza della vita eterna”, ha affermato nella sua omelia.

Terminata la celebrazione, l’Ecc.mo Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali ha raggiunto l’Aeroporto Internazionale di Podgorica per il volo di ritorno e, in serata, è rientrato in Vaticano.