· Città del Vaticano ·

Secondo Leopardi, Pavese e Pirandello

Confidente, simbolica
e sorprendente

 Confidente, simbolica e sorprendente  QUO-075
02 aprile 2024
I grandi della letteratura italiana, per trovare l’ispirazione e per esemplificare la loro narrativa, rivolgono lo sguardo al cielo. Nel firmamento spicca la luna, con la quale intrecciano un dialogo i cui talenti spendono a beneficio dei comuni mortali. È stato definito «il poeta della luna» Giacomo Leopardi: numerosi e sostanziosi sono infatti i riferimenti nella prosa e nei versi. In questo scenario torreggia il componimento Alla luna (1820) dalla valenza programmatica, nel suo esplicito dichiararsi, già nel titolo. Il poeta definisce la luna «benevola». In essa riconosce una confidente, muta e graziosa, dei suoi logoranti affanni. A distanza di un anno, Leopardi ritorna nuovamente sulla sommità del monte Tabor (lo stesso contesto contemplativo dell’Infinito) per ammirare l’astro. Davanti ...

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