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Tutto il mondo è paese: Bob, Las Vegas e un sogno finito sulle strade di Toronto

Scommettereste sulla vostra responsabilità ?

 Scommettereste sulla vostra  responsabilità ?  ODS-020
07 aprile 2024

Non c’è motivo di preoccuparsi. C’è un rimedio per tutto, anche per quelle cose che si ritengono immorali o che infastidiscono le coscienze. Facile: basta renderle “legali” e il senso di colpa svanisce.

Per quanto riguarda il gioco d’azzardo, in Canada il governo federale stabilisce le leggi e i governi provinciali decidono come applicarle. Perciò, circa due anni fa, il governo dell'Ontario ha deciso di aprire un mercato del gioco online che, nella provincia, ha generato, solo nel 2023, un fatturato di 1,48 miliardi di dollari. Tuttavia, si tratta solo di una piccola parte di un mercato ben più grande in Ontario. Il totale raggiunge i 35,6 miliardi di dollari all’anno, una cifra in continua crescita. Sì, avete letto bene: 35,6 miliardi di dollari, non milioni.

Questi dati vengono presentati insieme a quelli relativi all’aumento dei posti di lavoro generato dall’industria dell’azzardo e al fiume di denaro che ne deriva. Una minima parte viene poi utilizzata per curare le persone affette da dipendenza. Già, perché il governo gestisce pure i programmi di “recupero”. Fa entrambe le cose. Pubblicizza il gioco d’azzardo e gestisce programmi per aiutare le persone a starne lontane sbandierando lo slogan: «Gioca responsabilmente».

L’uomo moderno ha trovato la soluzione alle proprie dipendenze: la “responsabilità”.

Tutto ciò mi riporta alla mente la storia raccontata da una persona che frequentava la nostra comunità. Diceva di aver fatto un viaggio a Las Vegas con un amico, in moto. Era giovane, ingenuo e aveva molti soldi. Mi ha raccontato l’eccitazione del viaggio e le quarantotto ore in cui ha scommesso continuamente fino a perdere tutto. L’adrenalina non si fermava mai, si sentiva portato in alto fino a quando, poi, non è precipitato. Si è ritrovato completamente al verde. E, nel bel mezzo del giorno, è rimasto a guardare il cielo, privo di ogni senso. Un sentimento lacerante si era impossessato della sua anima.

Bob, frequentatore abituale della nostra comunità, ha accettato di rispondere ad alcune domande su questa dipendenza. Ha giocato d’azzardo “responsabilmente” per tutta la vita, come pochi. Era il suo unico vizio e vi ha investito tutto. «Non mi è mai piaciuto bere o fumare, nemmeno drogarmi. Solo il gioco d’azzardo. Ho fatto di tutto. Il jackpot mi piace di più, ma scommetto su tutto. L’azzardo ti prende la vita».

Sei andato anche a Las Vegas? «Certo, molte volte. Lì era davvero un sogno. Il lusso e tutti quei giovani lì... Sapevi che chi non ce la fa a Hollywood finisce a lavorare a Las Vegas?».

Non lo sapevo. Abbiamo ricordato un’amica comune che lavorava a Las Vegas. Una donna laureata in legge che oggi vive per strada, a Toronto, e viene a trovarci di tanto in tanto.

«Ho perso tutto, il mio matrimonio, la mia attività...», continua Bob che, ai tempi, aveva una società di stampa e investiva i suoi risparmi in azioni.

Come hai capito che era una dipendenza? «Perché ci pensi continuamente. Inoltre, ti fa essere un bugiardo. Ho mentito molte volte a mio figlio e l’ho deluso. Inventavo sempre delle scuse. Almeno lui non c’è mai cascato nell’azzardo: ha visto cosa mi ha fatto. Anche mia madre ha smesso di parlarmi quando ha scoperto il motivo per cui era finito il mio matrimonio».

Bob proviene da una famiglia ricca e istruita. Quando aveva soldi da scommettere leggeva il New Yorker e altre riviste importanti. Conosceva persone famose che erano dipendenti dal gioco d’azzardo e parlava del libro di Dostoevskij, Il giocatore, che aveva promesso di leggere. «Sembra che anche lui avesse lo stesso problema».

«Mio fratello ha giocato in borsa ed è diventato milionario. Io ho giocato su piccole cose e ho perso tutto». Bob sorride, non ha mai perso il senso dell’umorismo e l’acutezza di pensiero.

Come hai fatto a smettere? «Col tempo ho perso interesse. L’unica cosa che faccio ora è comprare un biglietto del “6/49” sperando di vincere». Sorride di nuovo.

Forse non lo vediamo più ma, con tutte queste dipendenze ormai legalizzate, l’uomo moderno potrebbe finire per essere svuotato di tutto il suo significato esistenziale. Non dovrebbe essere ammissibile fare soldi lasciandosi alle spalle persone distrutte, seppur responsabili. Eppure, alcune persone sono scettiche. Lo Stato è il “banco”, dicono. E, come si dice, «il banco vince sempre». Quindi, in fondo, non dobbiamo preoccuparci. Siamo in buone mani... in mani «responsabili».

(Il testo originale in lingua inglese
è pubblicato integralmente a pagina 12
)

di Nicolaie Atitienei *

* St. John the Compassionate Mission
Toronto