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L’editoriale di strada

La fortuna e la povertà educativa

 La fortuna e la povertà educativa  ODS-020
07 aprile 2024

Ci deve far pensare il fatto che, oggi, un numero sempre maggiore di giovani sia attirato nella rete dell’azzardo. Personalmente leggo questo dato in relazione alla crescente povertà educativa che si registra in Italia e altrove e che provoca una sorta di rinuncia a far fiorire aspirazioni e talenti, ad alimentare curiosità, voglia di sapere e di inseguire ideali e sogni: insomma, di immaginare un futuro migliore, frutto del proprio impegno e della propria creatività. È come se si alimentasse l’idea che la vita, in fin dei conti, è tutta una questione di fortuna. Ed è su questo terreno fertile che l’azzardo prospera.

La povertà educativa non è questione legata al numero dei laureati o dei ragazzi che abbandonano gli studi o non frequentano la scuola. Riguarda il futuro, il nostro e quello di tutti.

Naturalmente il fattore economico ha il suo peso. Ricordo sempre il racconto fattomi da una volontaria che ricordava una mamma di San Basilio che, piangendo, chiedeva aiuto per poter comprare i quaderni per la figlia che frequentava la terza elementare. Non parliamo di cento anni fa, ma di qualche anno addietro.

Tuttavia, la povertà educativa non si misura solo in termini strettamente economici. Oltre all’aspetto materiale, altrettanto importanti sono le opportunità di crescita fisica, socio-emozionale, culturale, relazionale che vengono offerte ai bambini e ai giovani affinché possano liberamente sviluppare le loro capacità, conoscere e seguire le loro aspirazioni e, quindi, decidere della propria vita e del proprio futuro.

Durante il periodo della pandemia, questa offerta è venuta in gran parte meno a causa della chiusura prolungata delle scuole. E, anche in questo caso, a pagare il prezzo maggiore sono state le fasce più deboli. Qualcuno potrebbe dire i “meno fortunati”, ma sappiamo bene che non è così. La fortuna c’entra poco. È piuttosto una questione di giustizia e di equità. Basterebbe un maggiore senso di responsabilità collettiva per trasferire nella vita reale il principio secondo il quale ad ognuno va riconosciuto e garantito il diritto ad una vita dignitosa e la possibilità di mettere a frutto i propri talenti per il benessere personale e dell’intera famiglia umana.

Una considerazione che mi sento di condividere è che ogni circostanza della nostra vita, avversa o favorevole, è influenzata dai nostri atteggiamenti e dalle nostre azioni. Mantenere una mente aperta, cercare opportunità e affrontare la vita con coraggio possono aiutarci. Una vecchia locuzione latina dice memento audere semper — ricordati di osare sempre —: è ciò che tutti dovremmo sempre cercare di mettere in pratica.

Purtroppo tanti fattori, a volte, ci tarpano le ali e la mente. Ed è in questi momenti che avremmo bisogno non di fortuna, ma di incontrare qualcuno che ci dica semplicemente: «Io ci sono».

La vita, anche se può sembrare una partita in cui le carte sono mescolate a caso, dipende dalle nostre scelte. E se vogliamo che i nostri giovani ricoprano il piacere di inseguire i propri sogni, di impegnarsi per realizzarli, dovremmo insegnare loro proprio questo. Il potere di creare la nostra storia è nelle nostre mani.

di Leonardo Massabò