· Città del Vaticano ·

DONNE CHIESA MONDO

1934, una cattolica anonima scrive a Pio XI per la pace

Santità, vada a Ginevra

 Santità, io prego  DCM-004
06 aprile 2024

Novanta anni fa, un'intrepida donna cattolica francese si rivolse a Papa Pio xi per aprire una nuova strada per la pace nel mondo. Gli scrisse una lettera, si impegnò a pregare e gli diede alcuni suggerimenti concreti che, letti oggi, hanno una sorprendente forza visionaria. Chiese al Santo Padre di recarsi a Ginevra alla Società delle Nazioni (l'odierna onu ), dove avrebbe dovuto esortare i popoli del mondo alla fratellanza sull'esempio di Cristo, e contribuire a fondare gli "Stati Uniti d'Europa". Con queste intenzioni, lei stessa lanciò un ciclo di preghiera «affinché il cielo vi salvi».

"Marie-Marthe" è il nome della scrivente anonima di questa singolare lettera del 13 gennaio 1934, dalla quale traspare una fede vissuta, onesta, profonda. Una fede al femminile che non si ritira nella sfera privata. La lettera, proveniente dal luogo di pellegrinaggio borgognone di Paray-le-Monial, centro di spiritualità del Sacro Cuore, è conservata nell'Archivio Apostolico Vaticano. (AAV, Segr. Stato, 1933 [sic], rubr. 323, fasc 1., prot. 128494)

"Marie-Marthe", cristiana evidentemente colta e sensibile alle grandi questioni del tempo, è preoccupata per l'Europa e sa di essere d'accordo in questo senso con Papa Pio xi . Sullo sfondo, la crisi economica mondiale sta dilaniando il continente, la gente si dispera, i governi crollano, Adolf Hitler è al potere in Germania da un anno e il bolscevismo rimane la grande minaccia dall'Est. "Marie-Marthe" dà al Papa due leve da tirare a favore del futuro dei popoli: l'ordine economico mondiale e la pace, legata alla questione dell'Europa. E gli chiede di usare queste leve in un modo nuovo: uscendo.

«Crediamo che senza l'intervento di Sua Santità - attraverso la sua presenza nella Società delle Nazioni - i conflitti non possano essere risolti», scrive al pontefice. Un aereo potrebbe «portarVi rapidamente da Roma a Ginevra». Anche il «pellegrino della pace Gesù» si era recato «nei luoghi dove aveva dovuto operare». Papa Pio voglia credere «di poter ricordare ai governi delle nazioni che Cristo è il Maestro capace di riaccendere nelle anime e nelle coscienze la rettitudine, l'onestà, la giustizia, l'amore fraterno e lo spirito di pace che i popoli esigono e si aspettano».

È da ritenere improbabile che la lettera di questa cattolica anonima sia stata presentata al Papa. Anche per le sue idee così audaci. Un Pontefice su un aereo? Solo cinque anni prima, Pio aveva risolto la "questione romana" con Mussolini, ponendo così fine a 60 anni di "cattività" dei papi in Vaticano. È vero che Pio visitò la Santa Casa della Vergine Maria a Loreto nel 1933 - ma un Papa che vola nella Ginevra calvinista e istruisce gli statisti riuniti su questioni di pace mondiale? Un Papa che fa politica in questo modo pubblico, promuovendo persino una "Unione Europea"? Difficile da immaginare nel 1934.

I pontefici come "pellegrini di pace": solo tre decenni dopo Paolo vi aprì questo capitolo della storia della Chiesa con la sua visita in Terra Santa. E dove lo portò il suo secondo viaggio, nello stesso 1965? Appunto, alle Nazioni Unite a New York. Un'ipotesi: forse fu il giovane sacerdote impiegato nella Segreteria di Stato Giovanni Battista Montini, che nel 1934 aprì la lettera da Paray-le-Monial, la lesse, la archiviò e 30 anni e una guerra mondiale dopo, da Papa Paolo vi , onorò i suggerimenti visionari di "Marie-Marthe" volando a New York e parlando all' onu ? L'"Unione dei popoli d'Europa" da lei prevista era già nata nel frattempo. Con l'esplicito incoraggiamento di Papa Pio xii .

Oggi i viaggi e i discorsi a parlamenti e organizzazioni multilaterali sono attività papali standard, e l'organizzazione dell'economia globale in nome della giustizia è stata una preoccupazione dei pontefici non solo da quando c'è Francesco. Novanta anni fa, una donna cattolica delle province francesi osò suggerire al capo della Chiesa mondiale modi inauditi di agire per la pace. Non che oggi il mondo sia in pace. Ma il coraggio che viene dalla preghiera indica la strada. Sempre.

di Gudrun Sailer
Giornalista Vatican News