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DONNE CHIESA MONDO

SpuntiDiRiflessione

Più vita nella cura del mondo e di se stessi
La generatività coniugata con la libertà

 Più vita nella cura del mondo e di se stessi  La generatività coniugata con la libertà  DCM-004
06 aprile 2024

Il libro Generare libertà. Accrescere la vita senza distruggere il mondo di Chiara Giaccardi e Mauro Magatti (edizioni Il Mulino) rappresenta una novità nel discorso sullo sguardo sul tutto e ci affida un compito concreto: praticare un nuovo modo di pensare con, dentro e attraverso il mondo. I quattro capitoli mettono in luce aspetti essenziali per “più vita” nel contesto della cura del mondo e di se stessi. Il libro riflette una conoscenza aperta e una comprensione profonda degli argomenti trattati dai grandi pensatori, da Socrate ad Agamben mentre il filo conduttore è il metodo dell'«opposizione polare» da Simmel a Guardini.

Il libro di Giaccardi (nel Comitato di direzione di Donne Chiesa Mondo) e Magatti, entrambi sociologi, inizia con una riflessione sulla complessità della vita, delle persone e delle loro relazioni, il cui pericolo è un “chiaroscuro” che nasconde i mostri. Come affermano Lehman Brothers e Guardini, la vita deve evolversi da una cultura del bisogno e dello scopo a una cultura del desiderio e del senso, sempre guidata dal principio generativo. «Il bene non è una legge morta. L’attività morale è di per sé qualcosa di misterioso» dice Guardini.

I restanti capitoli sono dedicati a tre principi: da un lato, un modo diverso di mettere in gioco il desiderio, al di là del godimento consumistico; dall’altro, un’intelligenza più evoluta che passa dall'estrazione alla cura; e infine, una nuova etica della libertà che aspira a diffondere la libertà agli altri. Tutto ciò si può realizzare attraverso due elementi fondamentali: la novità in senso biologico, sociale e spirituale-scientifico, perché il «fare il bene è una vera creazione», e una nuova conoscenza che richiede la dissoluzione del dualismo e, al suo posto emerge una tensione di poli, ovvero «un’attuazione creatrice di qualcosa che non c'è ancora». La “salvezza” sta nella tensione tra potenzialità e creazione di nuove forme e nuove dinamiche di individuazione.

«Agire moralmente significa quindi creare qualcosa nella materia reale della vita». Perché la vita è sempre «incompiuta». Diventa ora chiaro perché, oltre alla terminologia specifica della biologia, della filosofia, dell’antropologia, della teologia e della sociologia, in questo libro giocano un ruolo importante i concetti teorici dell'arte: creazione, forma, equilibrio, esecuzione, ecc. Il compito sta nella forma terrena e eterna allo stesso tempo. Questo libro è una vera porta per accedere a una vita “più vita”.

di Yvonne Dohna Schlobitten