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30 marzo 2024
Franco Nembrini — Abbiamo cominciato questa rubrica con una lettera che descriveva la sofferenza, il disagio, la fatica di un’intera generazione di ragazzi. Il loro venerdì santo, anche se non lo sanno e credono di essere soli a portare ciascuno la propria croce. Oggi vi proponiamo una lettera che testimonia che la Resurrezione, la vittoria sulla morte vince anche oggi, vince anche tra i banchi di scuola, vince là dove sembrava esserci solo morte e disperazione.
«Caro amico, ti scrivo queste righe perché quello che è successo mi ha interrogato molto e voglio scriverti poche parole di affetto. Vedere il tuo banco vuoto la mattina per me non è facile, mi crea un senso di vuoto e di tristezza. Ma di fronte a te e a questa situazione ho una responsabilità, l’esserti davvero amico, ...
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