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Messaggi in bottiglia

Squillo

 Squillo  QUO-072
28 marzo 2024

La Pasqua è squillo. Non è musica dolce e consolante, né armonica frequenza di emozioni. È sveglia improvvisa, inattesa ed assordante. Non è dolcezza, ma frattura nervosa d’improvviso. Perché la morte è torpore stanco, quel sonno dal quale non riesci più a svegliarti. Non perché stai bene e ti rilassi, e di alzarti dunque non hai voglia. Quello è respiro pieno e lunga attesa. Invece la morte è quel sonno che permane perché nulla c’è che ti sollevi, nulla che ti spinga o che ti invogli. Ma se uno è il Risorto allora tutto cambia. C’è speranza, c’è voglia che la pietra si ribalti e così il lenzuolo o la coperta. Quel sonno senza voglia e quel viaggio senza soglia sono solo un’ansia passeggera, un enigma, un rovello, necessario ma non definitivo. E quello squillo — non uno sbadiglio — ribalta tutto quanto, il senso delle cose, il valore del diamante e del carbone, il polo positivo e il negativo, la forza del destino. È la luce che fende le persiane e dritto acceca l’occhio ancora chiuso.

di Antonio Spadaro