Ripensare
28 marzo 2024
Ciudad Juárez , 28. «Non possiamo permettere che il Messico diventi un cimitero per migranti e rifugiati». È quanto scrive monsignor José Guadalupe Torres Campos, vescovo di Ciudad Juárez e responsabile della Pastorale della mobilità umana della Conferenza episcopale messicana, in una nota a un anno dal tragico rogo in cui, il 27 marzo 2023, morirono 40 migranti in un centro di raccolta e detenzione nella città più popolosa dello stato di Chihuahua, nel nord del Messico, al confine con il Texas.
Quei migranti, provenienti principalmente da Guatemala, Honduras, El Salvador e Venezuela, oggi ricordano «tante altre persone che continuano a essere vittime di politiche migratorie ingiuste», osserva il presule. L’ufficio della Pastorale della mobilità umana, ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati