· Città del Vaticano ·

Liberi dall’odio
e dalla violenza

 Liberi dall’odio e dalla violenza  QUO-072
28 marzo 2024

Lo sguardo fisso sul crocifisso collocato al lato dell’altare. Nella Domenica delle Palme, al termine della proclamazione della Passione del Signore secondo Marco, il Papa non ha pronunciato l’omelia, ma è rimasto in silenziosa preghiera, volgendo lo sguardo a Cristo sulla croce per affidargli le ansie e le paure dell’umanità. Poco più tardi, prima dell’Angelus con cui si è conclusa la celebrazione della solennità, ha detto: «Gesù è entrato in Gerusalemme come Re umile e pacifico: apriamo a Lui i nostri cuori». Perché «solo Lui ci può liberare dall’inimicizia, dall’odio, dalla violenza». Ecco allora l’invito ai sessantamila fedeli presenti in piazza San Pietro e a quanti lo seguivano attraverso i media a pregare «per tutti i fratelli e le sorelle che soffrono a causa della guerra»: nella «martoriata Ucraina», a «Gaza, che soffre tanto» e in «tanti altri luoghi di guerra»; senza dimenticare «le vittime del vile attentato terroristico» a Mosca.