Liberi dall’odio
![Liberi dall’odio e dalla violenza QUO-072 Liberi dall’odio e dalla violenza QUO-072](/content/dam/or/images/it/2024/03/072/varobj23939629obj2035841.jpg/_jcr_content/renditions/cq5dam.thumbnail.cropped.500.281.jpeg)
Lo sguardo fisso sul crocifisso collocato al lato dell’altare. Nella Domenica delle Palme, al termine della proclamazione della Passione del Signore secondo Marco, il Papa non ha pronunciato l’omelia, ma è rimasto in silenziosa preghiera, volgendo lo sguardo a Cristo sulla croce per affidargli le ansie e le paure dell’umanità. Poco più tardi, prima dell’Angelus con cui si è conclusa la celebrazione della solennità, ha detto: «Gesù è entrato in Gerusalemme come Re umile e pacifico: apriamo a Lui i nostri cuori». Perché «solo Lui ci può liberare dall’inimicizia, dall’odio, dalla violenza». Ecco allora l’invito ai sessantamila fedeli presenti in piazza San Pietro e a quanti lo seguivano attraverso i media a pregare «per tutti i fratelli e le sorelle che soffrono a causa della guerra»: nella «martoriata Ucraina», a «Gaza, che soffre tanto» e in «tanti altri luoghi di guerra»; senza dimenticare «le vittime del vile attentato terroristico» a Mosca.