· Città del Vaticano ·

A trent’anni dalla morte del maestro del teatro dell’assurdo

Ionesco
e la luce della Pasqua

 Ionesco  e la luce della Pasqua    QUO-072
28 marzo 2024
«Uno dei motivi principali per cui scrivo è senza dubbio per ritrovare il meraviglioso della mia infanzia, al di là del quotidiano, la gioia al di là del dramma, la freschezza al di là della durezza». A parlare è lo scrittore, drammaturgo e saggista rumeno Eugen Dimitri Ionescu, morto il 28 marzo di trenta anni fa, naturalizzato francese ed entrato tra Les Immortels; l’autore de La cantatrice calva, un nome diventato sinonimo del teatro dell’assurdo, che denuncia l’usura del linguaggio e l’impossibilità di una comunicazione autentica con i propri simili, ma anche il terribile, capillare potere del conformismo che tende ad assimilare a sè qualsiasi tentativo di resistere all’omologazione. Per Ionesco, che ha attraversato due guerre mondiali, il registro del grottesco è ...

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