26 marzo 2024
Nella traduzione dal russo di Lucio Coco si propone l’incipit del poemetto «Oro» di Pavel Florenskij (1882-1937), composto nel periodo finale della sua vita, quando fu rinchiuso nei gulag di Skorovodino e delle Solovki. L’opera è dedicata al figlio Mik che all’epoca dell’arresto del padre (1933) aveva dodici anni. In questi versi Florenskij ricorda che era nato nel 1921, quando lui, per effetto di un decreto governativo firmato da Lenin di soppressione dei luoghi di culto, aveva dovuto abbandonare la Lavra della Trinità di san Sergio a Sergiev Posad, dove viveva come sacerdote e insegnante. Dopo questa «fuga» aveva trovato riparo presso la clinica psichiatrica Morozov (oggi Korsakov) di Mosca, dove lavorava come medico psichiatra la sorella Julija (1884-1947). Di questa terribile esperienza rimane una ...
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