· Città del Vaticano ·

Formazione dei giovani
e obiettivi di sviluppo sostenibile

 Formazione dei giovani e obiettivi di sviluppo sostenibile  QUO-069
25 marzo 2024

Grande è l’impegno oggi di educatori, formatori, pedagogisti e insegnanti per alfabetizzare le giovani generazioni sui molteplici temi dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile. Occorre pensare ai cambiamenti dell’assetto ambientale e politico-economico-sociale anche e soprattutto in riferimento all’esperienza personale: ossia, educare le nuove generazioni a porre in stretta correlazione le variazioni auspicate nel mondo esterno e quelle che possono realizzare nella propria sfera di vita. Muovere verso società eque, solidali e durature significa, infatti, fare affidamento su nuove generazioni giuste, generose e rispettose, che adottino per ciascun obiettivo di sviluppo sostenibile stili di pensiero e azione, di vita e professione, di comunicazione, produzione e consumo orientati al benessere come fraternità e al bene comune come garanzia di dignità personale. Dal punto di vista pedagogico ciò si traduce nel formare non solo giovani “iper-skillati” per competenze specialistiche, in grado di realizzare traguardi di progresso funzionale sulla scia dell’Agenda, ma anche nel dar vita a percorsi di formazione capaci di generare il desiderio di avverare famiglie solidali, reti territoriali, comunità scolastiche, economie di comunione, imprese sociali, progetti di rispetto, fraternità e pace. Le giovani generazioni sono portatrici di un potenziale di sviluppo che coincide con il bene di tutti e di ciascuno: chi meglio della gioventù, per le caratteristiche di vivacità, creatività e apertura al nuovo, potrebbe accompagnare con motivazione il processo trasformativo della transizione ecologica? Ai giovani spetta un compito immaginativo, al limite tra volere e dovere, in cui, all’appiattimento sul dato di realtà e sulle fatiche della comunità di vita nel pianeta, si sostituisca un anelito di speranza creativa, un tocco di libertà immaginativa, che lasci intravedere scenari futuri di bellezza proprio a partire dalle fragilità del progresso per come è stato concepito fino a ora. I giovani, afferma Papa Francesco, sono «l’adesso di Dio»: «Essere giovani, più che un’età, è uno stato del cuore» (Christus vivit, 34). Ancora: «Abbiamo bisogno, piuttosto, di progetti che li rafforzino, li accompagnino e li proiettino verso l’incontro con gli altri, il servizio generoso, la missione» (Christus vivit, 30). La fraternità (Fratelli tutti) diviene orizzonte formativo in esperienze di partecipazione, condivisione e collaborazione.

di Simona Sandrini
Docente di Progettazione e coordinamento pedagogico all’Università Cattolica del Sacro Cuore