Con Dio oltre
i «capolinea del nulla»

«Con Dio le nostre croci non saranno dei capolinea nel nulla, ma delle porte verso la gloria; perché con Gesù ogni croce finisce in risurrezione, ogni tenebra in luce, ogni abbandono in comunione». È il messaggio consolante che Papa Francesco rilancia alla vigilia della Domenica delle Palme e della Passione del Signore. Con il post odierno sull’account @Pontifex, il vescovo di Roma offre al mondo la luminosa speranza che viene da Cristo risorto, dinanzi alle ansie di un’umanità sempre più preda di conflitti e violenze. Alla guerra nella martoriata Ucraina e a quella che insanguina il Medio Oriente, in Israele e in Palestina, si aggiunge ora anche il ritorno dello spettro degli attacchi terroristici su vasta scala.

In questo clima di enorme preoccupazione e tensione internazionale domani mattina, 24 marzo, Papa Francesco celebra in piazza San Pietro alle 10 la messa della Domenica delle Palme, preceduta dalla tradizionale commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. L’appuntamento è presso l’obelisco per la benedizione dei ramoscelli di ulivo e la successiva processione fino al sagrato della basilica Vaticana, dove il Pontefice presiederà l’Eucaristia introducendo la Chiesa ai riti della Settimana Santa. La mattina del 28, Giovedì Santo, alle 9.30 celebrerà la messa crismale all’interno della basilica e nel pomeriggio si recherà alle 16 presso la Casa circondariale femminile romana di Rebibbia per la messa in Cena Domini, con il rito della lavanda dei piedi. Il 29, nel pomeriggio del Venerdì Santo, l’appuntamento è alle 17, sempre nella basilica di San Pietro, per la celebrazione del “Passio” con l’adorazione della Croce. Poi alle 21.15 il trasferimento al Colosseo, per la suggestiva Via Crucis tra le arcate dell’anfiteatro. Il giorno 30, Sabato Santo, alle 19.30 presiederà la veglia pasquale di nuovo in basilica. Infine il 31, alle 10, Francesco celebrerà la messa della domenica di Pasqua in piazza San Pietro e a mezzogiorno si affaccerà dalla Loggia della basilica per il messaggio «Urbi et orbi».