Perché credere è un atto creativo (e vitale)

In questo cammino quaresimale che precede l’anno giubilare, che attraversa un tempo così oscuro, diviene centrale il tema della conversione. Conversione che riguarda ogni singolo credente, ma che ha l’urgenza di assumere forza collettiva. Conversione che interroga, richiede una scelta. Conversione da non intendere come forzatura cupa, punitiva, ma azione di grazia. C’è da vivere la conversione nella sua straordinaria bellezza di azione di grazia, di amore, di misericordia: «Egli ci trattò secondo la sua misericordia, secondo la grandezza della sua grazia » (Is 63, 7). Senza dubbio il processo di conversione comporta le sue fatiche, ma come ogni altra opera, mette in moto energie, stimola potenzialità, vivifica. Importante il modo in cui la si vive: se come dovere imposto da un super-io che fa leva ...