· Città del Vaticano ·

Videomessaggio del Pontefice alle confraternite spagnole di Mérida

I riti della Settimana santa non sono uno spettacolo ma proclamazione della salvezza

 I riti della Settimana santa  non sono uno spettacolo  ma proclamazione della salvezza   QUO-064
18 marzo 2024

In occasione della proclamazione della Settimana santa di Mérida, in Spagna, Papa Francesco ha inviato alla comunità locale un videomessaggio, diffuso nella sera di sabato 16 marzo, rivolgendosi in particolare alle confraternite che tradizionalmente animano la suggestiva Via crucis tra i resti dell’antico Anfiteatro romano della città. Di seguito pubblichiamo una nostra traduzione italiana delle parole del Pontefice.

Cari membri
delle Confraternite di Mérida,
cari emeritensi,
fratelli e sorelle,

Grazie per avermi permesso di far parte della Proclamazione della vostra Settimana Santa, unica al mondo, perché pochissime città possono rivivere quei giorni che hanno cambiato la storia dell’umanità in scenari di oltre 2000 anni di antichità, contemporanei a quelli in cui Cristo ha sofferto la passione.

Quest’anno, mentre parteciperò alla preghiera della Via Crucis accanto al Colosseo a Roma, terrò presente che anche voi la starete celebrando nell’impressionante Anfiteatro romano di Mérida, che riunisce tanti fedeli di tutto il mondo.

Anche voi vi trovate in pieno Anno Giubilare Eulaliano, con il quale onorate la figura della bambina martire Santa Eulalia, il cui culto ha convertito Mérida in culla del cristianesimo ispanico e in destinazione di pellegrinaggi nel corso di tutta la storia.

Ricordo perfettamente quando l’arcivescovo di Mérida-Badajoz, don Celso Morga, il sindaco, Antonio Rodríguez Osuna, e il presidente dell’Associazione della Martire Santa Eulalia, Luis Miguel González, sono venuti a Roma per spiegarmi tutti i progetti che stanno avviando in questo importante anno giubilare.

Mi rivolgo ora a tutte le Confraternite di Mérida, a tutte, che durante l’intero anno lavorano per contribuire a far sì che la Settimana Santa lasci un segno, un segno indelebile e permanente nella vita di tutti coloro che contemplano le Stazioni di Penitenza. Non è uno spettacolo, è una proclamazione della nostra salvezza, per questo deve lasciare un segno.

Nel messaggio per la Quaresima di quest’anno ho ricordato che nella Settimana Santa è necessario dedicare tempo alla preghiera, per accogliere la Parola di Dio, per fermarsi come il samaritano davanti al fratello ferito: «L’amore di Dio e del prossimo è un unico amore [...] Alla presenza di Dio diventiamo sorelle e fratelli, sentiamo gli altri con intensità nuova»; invece di immaginarli come nemici e separarci sempre più.

La Settimana Santa è un tempo di grazia, non dimentichiamolo, è un tempo di grazia che il Signore ci dà affinché apriamo le porte dei nostri cuori, delle nostre parrocchie, delle nostre confraternite. “Aprire” e “uscire” è quanto ci viene chiesto nella Settimana Santa, aprire il cuore e andare incontro a Gesù e agli altri, e anche per portare la luce e la gioia della nostra fede; uscire sempre! E farlo con amore e con la tenerezza di Dio, con rispetto e pazienza, sapendo che noi mettiamo le nostre mani, i nostri piedi, il nostro cuore, ma che è Dio a guidarci e a indicarci il cammino.

Cari fratelli e sorelle emeritensi, prego per voi, specialmente per le famiglie che hanno una persona cara malata, per quanti si ritrovano soli, per i bisognosi, per coloro che attraversano difficoltà economiche, e anche per i giovani, che sono il presente e il futuro della Confraternita di Mérida.

Vi auguro una Settimana Santa piena di frutti sotto la protezione di Santa Eulalia e vi invio la mia Benedizione e vi chiedo, per favore, di non dimenticarvi di pregare per me. Grazie!