· Città del Vaticano ·

Giuste riflessioni su ozio consumismo
e curiosità perduta

 Giuste riflessioni su ozio consumismo e curiosità perduta   QUO-064
18 marzo 2024
Le riflessioni espresse prima da Alessandro Gisotti, poi da Andrea Monda e infine nel commento qui sopra di Claudio Salone sono di quelle che consentono di chiamare “L’Osservatore Romano”, nella sua unicità, un giornale “speciale”. Soprattutto per la sua capacità di estrarre pillole di sapienza da un’osservazione attenta e veritiera della realtà. Così è per l’esercizio che i tre autori compiono intorno al tema della relazione tra lavoro e tempo libero (a cui Salone aggiunge una considerazione sul ruolo della scuola che già sola meriterebbe pagine di dibattito). Queste riflessioni mi suscitano un paio di ulteriori pensieri ad integrare il loro che pure condivido totalmente. Parto da un dato che attiene al travolgente e rapido cambiamento antropologico che viviamo. Cos’è oggi il lavoro e cosa ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati