· Città del Vaticano ·

«Le forme del divino» di Michele Dantini

Quando Dostoevskij «scriveva» icone

 Quando Dostoevskij «scriveva» icone  QUO-063
16 marzo 2024
Al centro, l’immagine. Nella sua duplice forma, terrena e celeste. È in virtù di questa dimensione che essa, dipinta o scolpita, è stata a lungo considerata, nel mondo occidentale, «incarnazione del divino». Nel divenire uomo, Cristo stesso si è fatto «figura», fondando per la narrativa dei Padri della Chiesa la legittimità dell’immagine. Di conseguenza, essa acquista una carica affettiva e una valenza liturgica, assurgendo allo status di vincolo che cementa una comunità, così nel cristianesimo occidentale fino alla Riforma e nel cristianesimo ortodosso. Questo scenario, con le sue articolate dinamiche e implicazioni, viene indagato — offrendo interessanti osservazioni e fornendo preziose nozioni culturali e storiche — da Michele Dantini in Le forme del divino. ...

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