«Finché sarai felice, avrai molti amici; ma quando arrivano le difficoltà, rimarrai solo» (Publio Ovidio Nasone). E Cicerone aggiunge: «Le vere amicizie sono eterne. L’amico si conosce nelle avversità».
Quello che colpisce, nel racconto della Passione di Gesù, è la solitudine più insopportabile in cui viene lasciato. Tutti lo abbandonano, anche gli amici più cari. Quando durano le prove, non durano gli amici!
L’odio degli uomini si scatena, la paura degli amici prevale, il silenzio di Dio diventa tremendo.
E anche se «la solitudine è la sorte di tutti gli spiriti superiori» (Schopenhauer), è duro rimanere soli; soli di fronte alla morte.
Forse l’abbiamo sperimentato anche noi: non comprendiamo la solitudine fino al giorno in cui restiamo soli! Anche Dio può rimanere solo. Già tanto tempo prima, Gesù aveva detto agli Apostoli: «Volete andarvene anche voi?» (Giovanni 6, 67) .
Comincia la Settimana Santa. Sono giorni in cui siamo invitati a stare vicino a Dio, nella sua solitudine e nella sua sofferenza. «Dio non si impone, si propone; come un amante disarmato» (Ermes Ronchi).
Ci ha tanto amato, che è arrivato a dare la vita per noi. Come ricambiamo questo amore? Non esiste vera amicizia senza uno scambio. È triste dimenticare un amico! Non dimentichiamo che abbiamo un Dio che ci ama da morire!
di Leonardo Sapienza
Il Vangelo in tasca
24 marzo, Domenica delle Palme
Prima lettura: Is 50, 4-7;
Salmo: 21;
Seconda lettura: Fil 2, 6-11;
Vangelo: Mc 14, 1- 15, 47.