· Città del Vaticano ·

Verso la Giornata mondiale dei bambini

L’abbraccio
della “Chiesa dei piccoli”

 L’abbraccio della “Chiesa dei piccoli”  QUO-056
07 marzo 2024

Papa Francesco arricchisce ancora una volta la vita della Chiesa attraverso una iniziativa che arriva un po’ inaspettata, ma che subito sta provocando interesse ed entusiasmo. Si tratta della indizione della prima Giornata mondiale dei bambini che si terrà nei giorni 25 e 26 del prossimo maggio. La proposta e’ arrivata un po’ all’improvviso, ma come quando arriva un bambino in una casa, ha portato subito gioia ed allegria. L’idea è quella di radunare i bambini di tutto il mondo per due giorni di festa e di preghiera intorno a Gesù e al Santo Padre. La “Chiesa dei piccoli”, tanto amata dal Signore, che ora si stringe in un unico abbraccio simbolico nella città degli apostoli.

Papa Francesco per l’occasione ha inviato un messaggio ai più piccoli lo scorso 2 marzo, nel quale ha detto di voler intitolare la Giornata con un versetto tratto dal libro della Apocalisse: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap 21, 5). Nel testo, il Pontefice, scrive: «Ho pensato di mandarvi un messaggio... lo rivolgo prima di tutto a ciascuno personalmente, a te, cara bambina, a te, caro bambino, perché “sei prezioso” agli occhi di Dio (Is 43, 4), come ci insegna la Bibbia e come Gesù tante volte ha dimostrato... Allo stesso tempo questo messaggio lo invio a tutti, perché tutti siete importanti, e perché insieme, vicini e lontani, manifestate il desiderio di ognuno di noi di crescere e rinnovarsi».

È un messaggio carico di speranza e con uno sguardo volto al futuro, scritto per i bambini, ma che parla al mondo degli adulti. Il Papa fa capire che questa Giornata è l’occasione per vivere una esperienza di gioia evangelica e fare un invito chiaro al nostro mondo di oggi: ripartire dai piccoli, chiedersi quale mondo vogliamo lasciare loro, lasciarsi contagiare dalla loro fede semplice ed immediata in Gesù nostro Salvatore che ci invita a vivere da fratelli su questa nostra terra.

Per questo il Papa rilancia nel messaggio l’importanza dell’ascolto reciproco fra le generazioni. Invita i bambini ad ascoltare i grandi e i loro racconti, ma invita «nello stesso tempo a non dimenticare chi di voi, ancora così piccolo, già si trova a lottare contro malattie e difficoltà, all’ospedale o a casa, chi è vittima della guerra e della violenza, chi soffre la fame e la sete, chi vive in strada, chi è costretto a fare il soldato o a fuggire come profugo, separato dai suoi genitori, chi non può andare a scuola, chi è vittima di bande criminali, della droga o di altre forme di schiavitù, degli abusi. Insomma, tutti quei bambini a cui ancora oggi con crudeltà viene rubata l’infanzia».

Sappiamo che la situazione mondiale in questo momento è molto delicata. La “terza guerra mondiale a pezzi”, la crisi climatica, le forti ingiustizie sociali, il dramma di interi popoli migranti, sono i segni più evidenti di un mondo sofferente. Questa Giornata vuole aiutarci a ritrovare la parte più bella della nostra umanità, quella che, guardando ai bambini, sa sviluppare una cultura della cura del fratello e della pace, sa vincere l’odio e ha uno sguardo di fede sulla vita e sul mondo.

Il messaggio del Papa ai bambini è così un invito che, a partire da loro, può coinvolgere tutti a fare del proprio meglio per un vero rinnovamento. E i bambini non sono soli in questo, e il Papa chiede di riscoprire la forza del camminare insieme con Gesù: «Miei piccoli amici, per rinnovare noi stessi e il mondo, non basta che stiamo insieme tra noi: è necessario stare uniti a Gesù. Da lui riceviamo tanto coraggio: lui è sempre vicino, il suo Spirito ci precede e ci accompagna sulle vie del mondo».

Per l’occasione saranno presenti, anche grazie al contributo dei corridoi umanitari di Sant’Egidio, bambini provenienti dalle zone di guerra del mondo: Ucraina, Eritrea, Gaza, per citarne alcuni. La presenza di questi fratelli più piccoli sarà un segno tangibile per tutti che ogni bambino ha diritto ad un futuro di pace e ad una umanità adulta che se ne prenda cura. Pregheremo di nuovo davanti al mondo di fermare le guerre e le ingiustizie, di fare tutto il possibile per non guardare ai propri interessi, ma a quelli delle prossime generazioni. E partendo da quello che ognuno può fare. A tal proposito mi piace citare ancora un passo della lettera del Santo Padre ai bambini: «Con Gesù possiamo sognare un’umanità nuova e impegnarci per una società più fraterna e attenta alla nostra casa comune, cominciando dalle cose semplici, come salutare gli altri, chiedere permesso, chiedere scusa, dire grazie. Il mondo si trasforma prima di tutto attraverso le cose piccole, senza vergognarsi di fare solo piccoli passi». È la logica del lievito di cui parla il Signore nel Vangelo, quello che fermenta tutta la pasta.

La Giornata mondiale dei bambini sarà infine l’occasione per sottolineare la dimensione spirituale della esistenza. In un mondo adulto a volte troppo confidente nelle sole proprie forze, e in una generazione che soffre, come spesso ripete il Papa, l’“orfananza”, la preghiera dei bambini ci ricorda l’importanza di una vita vissuta sotto lo sguardo del Padre. Il Papa, dopo aver parlato nel messaggio del segreto della preghiera che rende veramente felici, chiede proprio alla preghiera dei bambini di preparare la Giornata: «Care bambine e cari bambini, sapete che a maggio ci troveremo in tantissimi a Roma, proprio con voi, che verrete da tutto il mondo! E allora, per prepararci bene, vi raccomando di pregare usando le stesse parole che Gesù ci ha insegnato: il Padre nostro. Recitatelo ogni mattina e ogni sera, e poi anche in famiglia, con i vostri genitori, fratelli, sorelle e nonni». Facciamo dunque nostro questo invito perché la Giornata mondiale dei bambini possa sorprenderci e perché, come conclude Papa Francesco, «Gesù ci chiama e ci vuole protagonisti con Lui di questa Giornata Mondiale, costruttori di un mondo nuovo, più umano, giusto e pacifico».

di Dario Gervasi
Vescovo ausiliare di Roma Direttore dell’Ufficio per la pastorale familiare