· Città del Vaticano ·

Il cardinale Parolin durante la cerimonia in onore della famiglia polacca Ulma martire del nazismo

Tutte le ideologie totalitarie causano tragedie devastanti

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06 marzo 2024

«Tutte le ideologie totalitarie recano ovunque e sempre odio, sofferenza e morte e causano tragedie devastanti». Lo ha denunciato il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, implorando stamane «il dono della riconciliazione e della pace nel mondo». Il porporato ha presieduto nei Giardini Vaticani la cerimonia di piantumazione di un melo in occasione dell’80° anniversario del martirio della famiglia polacca degli Ulma.

Trucidati dai nazisti, Józef e Wiktoria Ulma e i loro sette figli, detti “i Samaritani di Markowa”, sono stati beatificati lo scorso anno come «esempio dell’amore evangelico — ha ricordato Parolin — vissuto fino in fondo, fino al dono della vita».

Essi infatti, il 24 marzo 1944, nella Polonia occupata dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale, decisero di dare rifugio a otto ebrei, appartenenti a famiglie da loro conosciute. «Secondo la testimonianza dei vicini», per loro «era normale aiutare chi ne aveva bisogno. E quella di ospitare gli ebrei fu una decisione ponderata», ha spiegato il segretario di Stato. Al punto che «molte volte si sentirono dire: “Non nascondete gli ebrei, perché vi mettete nei guai”. E Józef rispondeva con fermezza: “Sono persone, non le caccerò”».

Denunciati, «furono tutti uccisi» presso la loro casa da una pattuglia di gendarmi nazisti: «prima gli otto ebrei, quindi Wiktoria e suo marito Józef, in modo che gli abitanti del villaggio vedessero la punizione che attendeva chi nascondeva gli ebrei. I sei bambini cominciarono a urlare, ma anche loro vennero assassinati. In pochi minuti morirono 17 persone, incluso il settimo figlio degli Ulma, ancora nel grembo materno, nella fase finale della gravidanza». Anche a questo piccolo, «il cui nome è noto solo al Cielo, è stata riconosciuta la palma del martirio», ha sottolineato il porporato.

Per tale motivo «nel 1995 l’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme aveva dato a Józef e Wiktoria il titolo di Giusti tra le Nazioni, attribuito a numerosi polacchi che rischiarono la vita per aiutare gli ebrei e che costituiscono il gruppo più numeroso dei Giusti tra le Nazioni» ha concluso, sottolineando come il melo che è stato piantato durante la cerimonia provenga «direttamente da un albero innestato dal beato Józef Ulma».

Erano presenti, dopo aver partecipato all’udienza generale del Papa in piazza San Pietro, tra gli altri: l’arcivescovo Adam Szal, metropolita di Przemyśl; il presidente della regione polacca della Podcarpazia, Władysław Ortyl; la signora Grazyna Ignaczak-Bandych, capo dell’Ufficio del presidente della Repubblica di Polonia, che ha letto una lettera del capo dello Stato Andrzej Dudka; e numerosi membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.