· Città del Vaticano ·

La violenza generalizzata delle bande criminali ha preso nuovamente di mira l’aeroporto internazionale di Port-au-Prince. Cancellati tutti i voli. Migliaia di persone in fuga dalla capitale. Testimoni parlano di situazione «terrificante»

Fuori controllo

epa11192516 A hooded man is seen on the streets, in Port-au-Prince, Haiti, 01 March 2024, a day ...
05 marzo 2024

Port-au-Prince , 5. È fuori controllo l’esplosione della violenza ad Haiti. Bande pesantemente armate hanno nuovamente attaccato ieri il principale aeroporto internazionale della parte occidentale dell’isola di Hispaniola, quello della capitale Port-au-Prince. Dopo l’assalto di sabato, le gang criminali in lotta per la conquista di ampie porzioni di territorio, hanno aperto il fuoco contro le strutture aeroportuali: un tentativo di intrusione sulla pista, riferiscono i media locali, è stato respinto dalla polizia e dalle forze armate haitiane. Cancellati tutti i voli dello scalo “Toussaint Louverture” in partenza e in arrivo.

«La situazione è terrificante», testimonia all’agenzia Fides suor Marcella Catozza, missionaria francescana, da anni impegnata in attività pastorali e caritative ad Haiti. «Le bande hanno preso d’assalto tutti gli aeroporti del Paese per arrestare il primo ministro Ariel Henry, che stava tornando da Nairobi», riferisce la religiosa. Henry si è recato la scorsa settimana in Kenya, dove ha ufficializzato un accordo con il presidente William Ruto per il consolidamento della Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza di Haiti, approvata dall’Onu lo scorso autunno, con la partecipazione di 1.000 agenti e soldati keniani. Da allora del primo ministro non si sono avute più notizie, mentre crescono le voci di un suo prossimo ritorno.

«Le gang hanno assalito diversi edifici pubblici, tra cui le prigioni, e privati, compreso l’ospedale cattolico San Francesco di Sales di Port-au-Prince», va avanti la suora francescana, con riferimento tra l’altro ai recenti attacchi contro due penitenziari, che hanno portato all’evasione di oltre 4.000 detenuti, e all’assalto del nosocomio, che è stato incendiato e vandalizzato. Da giovedì scorso le violenze hanno causato almeno 12 vittime.

Nonostante lo stato d’emergenza e il coprifuoco in vigore da domenica sera, decine di migliaia di persone stanno abbandonando la capitale, sotto choc e nel timore di un peggioramento della situazione. Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha fatto sapere di essere «molto preoccupato per il deterioramento della sicurezza» a Port-au-Prince, auspicando «un processo politico per il ripristino delle istituzioni democratiche attraverso lo svolgimento delle elezioni», a quasi 3 anni dall’assassinio del presidente Jovenel Moïse.