La sofferenza di Borromini
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02 marzo 2024
In una notte d’inizio agosto del 1667, nella stanza di una casa di vicolo dell’Agnello, nei pressi di via Giulia, Francesco Borromini è riverso a terra, insanguinato. Ha appena tentato di togliersi la vita gettandosi su una spada, e il medico che lo soccorre lo trova «ferito ai reni d’arma perforante con pericolo di vita». Morirà a distanza di poche ore, dopo essersi pentito del peccato commesso, ottenendo così di essere sepolto in San Giovanni dei Fiorentini, come desiderava. Nei giorni successivi i ricognitori degli oggetti conservati nella sua abitazione trovano, accanto al letto, vicino ai busti di Seneca e Michelangelo e a una statua di san Francesco, il modello in cera rossa di una chiesa la cui facciata concavo-convessa non lascia dubbi sull’identità dell’autore. È la traccia di un ...
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