· Città del Vaticano ·

A colloquio con il presidente della Pontificia Commissione di archeologia sacra, monsignor Iacobone, sul significato delle “Stationes” quaresimali

Il “posto di guardia” spirituale
dove il cristiano vigila

 Il “posto di guardia” spirituale dove il cristiano vigila  QUO-050
29 febbraio 2024
Un’iniziativa con finalità «eminentemente pastorale» che affonda le radici nella Città eterna del iv-v secolo. Un modo per “vigilare”, come facevano i soldati romani, come “sentinelle” di guardia, non per non soccombere sotto i colpi dei nemici ma per essere pronti, per prepararsi con le armi spirituali — digiuno, preghiera e penitenza — ad affrontare la Quaresima. È questo il senso delle tradizionali Stationes riscoperte, dopo lustri di oblio, nella prima metà del xx secolo da monsignor Carlo Respighi, magister dell’allora Collegium Cultorum Martyrum. Lo spiega monsignor Pasquale Iacobone, presidente della Pontificia Commissione di archeologia sacra, in questa intervista a «L’Osservatore Romano». Qual è l’origine delle Stationes quaresimali? A partire dal iv-v secolo la ...

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