· Città del Vaticano ·

Videomessaggio di Francesco al Comitato panamericano di giudici

Mercato e guadagno, le false divinità

 Mercato e guadagno, le false divinità  QUO-049
28 febbraio 2024

La missione di avvocati, giudici, pubblici ministeri, difensori «è fondamentale e cruciale», perché «il potere giudiziario è l’ultimo ricorso disponibile nello Stato per porre rimedio alle violazioni dei diritti e preservare l’equilibrio istituzionale e sociale». Lo afferma Papa Francesco in un videomessaggio in spagnolo inviato oggi ai membri del Comitato panamericano di giudici per i diritti sociali e la dottrina francescana (Copaju) in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’organismo a Buenos Aires e della prima filiale in America latina dell’Istituto per le indagini e promozione dei diritti sociali “Fray Bartolomé de las Casas”.

Sottolineando l’importanza della giustizia «in questo presente così complesso» e la necessità di poter «riflettere e formarsi dinanzi alle nuove sfide», il Papa ha ricordato che «viviamo in epoche di profonda ingiustizia: pochi ricchi sempre più potenti e milioni di poveri rifiutati e scartati». In tale contesto, ha denunciato, «non c’è futuro, non c’è sviluppo, non c’è giustizia né democrazia in un mondo in cui milioni di bambini ogni giorno mangiano solo i rifiuti di quanti lo fanno in abbondanza».

Per il Papa i diritti sociali «non sono gratuiti». La ricchezza per «sostenerli c’è, ma richiede decisioni politiche adeguate, razionali ed eque». In questo senso, lo Stato, «oggi più importante che mai, è chiamato a esercitare questo ruolo centrale di redistribuzione e di giustizia sociale».

Rivolgendosi ai giudici, il Pontefice ha rimarcato che le norme «sono in vigore» ma il problema è la loro «effettiva attuazione, la loro messa in atto. Lì inizia il vostro ruolo».

Francesco ha fatto riferimento al «Dio mercato» e alla «Dea guadagno»: «false divinità che ci conducono alla disumanizzazione e alla distruzione del pianeta». La storia lo «ha dimostrato in molte, e molto tristi, occasioni». Sono come un «Moloch», che divora «le generazioni appena nate». La parola di Gesù, su cui si fonda la dottrina sociale della Chiesa, è invece «un sentiero sicuro e luminoso per contribuire all’esercizio della magistratura». Per questo, tutti coloro che esercitano un potere pubblico «devono tener presente che non è sufficiente la legittimità di origine»; anche l’esercizio «dev’essere legittimo». Quale giustificazione può avere il potere «se si allontana dalla costruzione di società giuste e dignitose?». Da qui, l’invito a guardarsi ogni giorno di fronte allo specchio, per interrogarsi su se stessi e sugli altri.

Il Papa ha chiesto, infine, «fermezza e decisione di fronte ai modelli disumanizzanti e violenti». La pace, ha concluso, è «una costruzione quotidiana e voi siete operai della pace».