Storia di una madre

24 febbraio 2024
«Vorrei che durante ogni comunicazione ai genitori in sala parto ci fosse un medico disposto a parlare di un bambino e non di un difetto genetico; vorrei che di fronte a ogni diagnosi prenatale ci fosse l’occasione di parlare delle persone con la sindrome di Down, di conoscerne le storie, piuttosto che soffermarsi solo sulle eventuali patologie e sulle difficoltà connesse alla sindrome; vorrei che ogni insegnante davanti a un nuovo alunno con disabilità non si fermasse alle cose che non imparerà, ma che si concedesse la possibilità di conoscerlo e gli desse l’opportunità di giocare la sua partita».
Desideri estremamente significativi e concreti quelli che Martina Fuga — storica dell’arte, responsabile della comunicazione di CoorDown, presidente dell’Associazione Genitori e Persone con ...
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