· Città del Vaticano ·

In «Diciotto» il racconto di un viaggio fuori programma

Storia di una madre
e di sua figlia

 Storia di una madre e di sua figlia  QUO-046
24 febbraio 2024
«Vorrei che durante ogni comunicazione ai genitori in sala parto ci fosse un medico disposto a parlare di un bambino e non di un difetto genetico; vorrei che di fronte a ogni diagnosi prenatale ci fosse l’occasione di parlare delle persone con la sindrome di Down, di conoscerne le storie, piuttosto che soffermarsi solo sulle eventuali patologie e sulle difficoltà connesse alla sindrome; vorrei che ogni insegnante davanti a un nuovo alunno con disabilità non si fermasse alle cose che non imparerà, ma che si concedesse la possibilità di conoscerlo e gli desse l’opportunità di giocare la sua partita». Desideri estremamente significativi e concreti quelli che Martina Fuga — storica dell’arte, responsabile della comunicazione di CoorDown, presidente dell’Associazione Genitori e Persone con ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati