
24 febbraio 2024
Cabeça da Onça, “la testa della tigre”, è un villaggio situato lungo il fiume Papuri abitato dagli Hupda, una popolazione indigena che vive di caccia, pesca e coltivazione di mandioca e non ha alcun accesso a internet. Qui, in questa zona sperduta del Brasile, nella zona settentrionale dell’Amazzonia, è nata una nuova comunità cristiana. Ne parla con gioia a «L’Osservatore Romano» don Wellington Abreu, 30 anni, sacerdote salesiano, parroco di San Michele Arcangelo a Iauareté, nella diocesi di São Gabriel da Cachoeira: «È molto difficile arrivare al villaggio perché questa comunità vive nelle foreste e lontano dalle rive dei fiumi principali. Da Iauareté impieghiamo sei ore e dobbiamo attraversare il fiume Papuri, pericoloso per le sue cascate. ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati