· Città del Vaticano ·

Sulla via della Croce / 1

Come Gesù tra l’indifferenza e il disprezzo

 Come Gesù tra l’indifferenza e il disprezzo   QUO-046
24 febbraio 2024

La strada che a Gerusalemme sale dal Santuario della Flagellazione fino al Santo Sepolcro è chiamata la Via Dolorosa. È la strada che il Signore Gesù ha percorso dal luogo in cui è stato condannato a morte fino al luogo in cui è stato crocifisso, è morto, fu sepolto ed è risorto. Noi percorriamo questa stessa strada ogni venerdì dell’anno, ma in modo particolarmente solenne nei venerdì di Quaresima. Lo facciamo in mezzo al disinteresse dei passanti e alle grida dei venditori, passando in mezzo alle pattuglie che presidiano le vie della Città Vecchia e sfiorando chi forse nasconde, pronto a colpire, un coltello tra le pieghe della veste; fra lo strepito degli altoparlanti e gli sputi di chi crede di render gloria a Dio disprezzando i suoi simili: proprio come nell’unico Venerdì Santo della storia dell’umanità e di questa città.

Qualche pio pellegrino si irrita per questo, qualcun altro si lamenta che è impossibile provare devozione. Eppure, questa è la Via Crucis più autentica e realistica che possiamo sperimentare: seguire Gesù Cristo non nel silenzio asettico di una chiesa ma in mezzo al rumore della vita quotidiana, non circondati da gente devota ma da persone che hanno ormai perso per strada la nozione del Dio misericordioso e fedele. Per me non c’è Via Crucis più bella e più autentica di questa, che mi educa a seguire le orme di Cristo nella vita di tutti i giorni, in mezzo alle distrazioni e alla confusione, tra l’indifferenza e il disprezzo, perché così è la vita di ogni cristiano gettato in questo mondo come testimone della luce che brilla nelle tenebre e dell’amore che prevale sul male.

Questa Via Crucis rumorosa e confusionaria è la metafora della vita cristiana e vorrei davvero riuscire in ogni occasione e ogni giorno a portare la mia croce e seguire Gesù Cristo sulla strada che sale fino al Calvario, e discende fino all’abisso della morte, per vedere spalancarsi, ma soltanto alla fine, le porte del Paradiso. 

di Francesco Patton