· Città del Vaticano ·

Nell’assemblea annuale del Circolo San Pietro

Costruire il bene comune
per essere “casa di tutti” nella diocesi del Papa

 Costruire il bene comune per essere “casa di tutti” nella diocesi del Papa  QUO-044
22 febbraio 2024

«La costruzione del bene comune che si trasforma nella Casa di Tutti» all’interno della diocesi del Papa. È questa la missione del Circolo San Pietro, rilanciata dal presidente Niccolò Sacchetti, appena riconfermato per un secondo mandato quadriennale, durante l’assemblea annuale svoltasi nella sede di Palazzo San Calisto, mercoledì pomeriggio, 21 febbraio, in occasione della festa patronale del sodalizio. Alla vigilia del giorno in cui la Chiesa celebra la Cattedra di San Pietro, i soci sono tornati a riunirsi presso la Sala dei Papi per eleggere il presidente, rinnovando nella carica Sacchetti, e per l’assemblea solenne aperta a famigliari e volontari amici del Circolo e caratterizzata dalla presenza dell’arcivescovo Angelo Vincenzo Zani, Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa.

«L’invito — ha spiegato il presule nel suo intervento — è venuto in conseguenza della visita che i rappresentanti del Circolo hanno effettuato presso l’Archivio della Biblioteca Apostolica Vaticana (Bav), dove sono custoditi i preziosi documenti della vostra istituzione, sui quali potremo intervenire se riusciamo a sottoscrivere un protocollo di collaborazione».

La presentazione della Bav e dell’Archivio Apostolico Vaticano da parte di monsignor Zani è stata una vera e propria lectio magistralis che ha fatto conoscere meglio le due istituzioni, importanti non solo per il patrimonio storico e culturale che custodiscono, ma anche per la funzione di dialogo scientifico aperto a tutte le culture e religioni, che svolgono come strumenti della Chiesa. Entrambi «servono prima di tutto al Romano Pontefice, ossia alla Santa Sede — ha spiegato l’arcivescovo — e poi agli studiosi senza distinzione di Paese e di religione. Il Papa provvede al governo ordinario di queste istituzioni» e sia nell’Archivio sia nella Biblioteca «i principali compiti da effettuare sono in sostanza quattro e sono strumenti che aiutano la Chiesa a svolgere la sua missione di dialogo con la cultura e di evangelizzazione: conservare; incrementare; fruizione; comunicare».

Dopodiché il presidente Sacchetti ha tenuto la relazione morale sulla peculiarità del servizio prestato dal Circolo, anche in relazione alla vita di ogni socio, a partire dalla propria, che ha detto, è stata «positivamente stravolta da un percorso che ha continuato a essere ed è diventato un vero e proprio cammino di famiglia».

«L’entusiasmo, l’amore per i sofferenti, la dedizione al prossimo, la discrezione, la fede e l’affidamento che ho visto giorno dopo giorno in ognuno di voi non ha niente da invidiare a quello delle donne e degli uomini straordinari che ci hanno preceduto — ha spiegato — e sono certo che lascerà una lunga scia invisibile che continuerà ad attrarre cuori e persone che hanno bisogno di aiutare e hanno bisogno di un esempio da seguire».

Nella missione dell’antico sodalizio romano, ha continuato il presidente, «siamo mutati in modo continuo, attento, rispettoso dei tempi e della storia»; in «una evoluzione che ha portato e che ha reso attuale la nostra tradizione. Ma qual è questa attualità che deve vederci impegnati? La costruzione del bene comune che si trasforma nella Casa di Tutti. Il Bene Comune è generativo, contagioso, compassionevole, amorevole, non è un io ma sempre un noi».

Passando in rassegna alcuni accadimenti che nei 155 anni di attività del Circolo ne hanno accompagnato le attività di carità, tra le righe della cronaca e le foto d’epoca, si scorgono i volti dei soci che «hanno lasciato la grande eredità di portare nel futuro questi valori evangelici che amiamo profondamente», ha concluso.

Infine il giuramento di 23 nuovi soci e il conferimento dei distintivi e della medaglia dorati a quelli che hanno compiuto, rispettivamente, venticinque e cinquant’anni di appartenenza all’associazione, hanno introdotto il pensiero spirituale offerto dall’assistente ecclesiastico, monsignor Franco Camaldo. Il prelato ha citato un pensiero che Pio xii pronunciò nel corso di un’udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, domenica 23 luglio 1944, in occasione del 75° anniversario di fondazione del Circolo: «Credo che anche a distanza di 80 anni — ha scandito — gli insegnamenti e i sentimenti espressi siano tuttora validissimi, soprattutto laddove il Papa dice: “il Socio promette solennemente di professare e praticare con franchezza e coraggio la religione cattolica, e di non vergognarsi di confessare la fede di Cristo e di disprezzare per la sua difesa tutti i riguardi umani”». Nel mondo di oggi è fondamentale, ha concluso monsignor Camaldo, poter contare su «persone che professano con coraggio e franchezza la propria fede, il proprio anelito ad una vita di pace e di tranquillità, il proprio desiderio di fare quanto è nelle loro possibilità affinché il Regno di Dio si realizzi in un mondo più umano e più giusto! E dico a nome vostro e con fierezza: noi ci siamo!».

Infine l’incontro — animato dalla Cappella musicale del Circolo San Pietro — si è concluso con l’Oremus Pro Pontifice e la preghiera a Maria Salus Populi Romani.

di Marco Chiani