· Città del Vaticano ·

A colloquio con l’ordinario di Lutsk dei Latini, Vitalij Skomarovskyj

«Attraverso la croce Dio conduce alla risurrezione»

 «Attraverso la croce Dio conduce alla risurrezione»  QUO-044
22 febbraio 2024

«Questo è il messaggio pasquale della Chiesa e del cristianesimo di tutti i tempi: tutti i problemi che viviamo devono essere sopportati con dignità, perché Dio ci conduce alla risurrezione attraverso la croce». La disamina di due anni di guerra, pur con la sua tragicità, non perde di vista la base della fede, perché è su questa che si appoggia la speranza. Monsignor Vitalij Skomarovskyj, ordinario della diocesi di Lutsk dei latini e presidente della Conferenza dei vescovi latini dell’Ucraina, apre il cuore con i media vaticani e fa un bilancio lucido di quanto sia cambiato attorno e nel cuore degli ucraini, negli ultimi 24 mesi.

Prendendo come esempio la Chiesa cattolica di rito latino in Ucraina, com’è cambiata la percezione del vostro ministero nella società ucraina?

In generale, è cambiata in positivo. E questo è accaduto ancora prima dell’invasione su larga scala, quando siamo stati impegnati in molti programmi di assistenza per le persone colpite dalla guerra iniziata già nel 2014. Tra questi c’è stato anche il progetto “Papa per l’Ucraina” voluto dal Santo Padre, grazie al quale è stato fatto davvero molto. Un’altra cosa importante è che abbiamo molti sacerdoti e persone consacrate che non sono cittadini ucraini, soprattutto polacchi, ma anche di altri Paesi ed è interessante che, ad esempio, nella mia diocesi nessuno abbia lasciato il proprio ministero, tutti sono rimasti al loro posto. E questo dimostra anche il coraggio, la fede e la lealtà di questi sacerdoti, che non hanno abbandonato la gente e sono rimasti con loro.

Durante le conversazioni con i fedeli in Ucraina ha mai sentito chiedere quanto durerà la guerra e quando finirà? Se sì, cosa risponde?

Non ricordo che i nostri fedeli mi abbiano fatto questa domanda. Forse viene fuori nelle conversazioni, ma molto raramente, perché è chiaro che non abbiamo una risposta a questa domanda. Quindi la risposta è questa: Dio sa quando deve finire. In questi due anni, ci sono state tante previsioni: da parte di esperti e di coloro che erano considerati esperti, di analisti e così via, ma queste previsioni non si avverano perché la vita è un po’ diversa.

Quali sono i principali progetti umanitari che la Chiesa cattolica di rito latino sta attualmente realizzando in Ucraina? Avete risorse sufficienti per realizzarli?

Su scala nazionale, si tratta di progetti come la ricostruzione di abitazioni distrutte, il sostegno agli sfollati interni, che comprende alloggio e supporto psicologico. C’è anche un programma che prevede l’erogazione di micro-sovvenzioni per nuove imprese o, ad esempio, per attività agricole, in modo che le persone possano avviare la propria attività. Creiamo lavanderie e mense sociali. Aiutiamo con fondi le persone socialmente vulnerabili. Se qualcuno volesse aiutare la cosa migliore da fare sarebbe visitare, ad esempio, il sito web di Caritas-Spes, dare un’occhiata alle attività della nostra organizzazione cattolica e poi, magari, impegnarsi in un programma specifico e aiutare persone specifiche. (svitlana dukhovich)