![Mezzanotte QUO-038 Mezzanotte QUO-038](/content/dam/or/images/it/2024/02/038/varobj23107490obj2035841.jpg/_jcr_content/renditions/cq5dam.thumbnail.cropped.500.281.jpeg)
«Prega con l’esercizio della mezzanotte», mi disse il direttore spirituale. Ero a Milford, in Ohio, mentre facevo un mese di Esercizi spirituali. La mia stanza era al piano terra. E a terra c’erano le lucciole. Davanti alla finestra avevo un prato sterminato di piccole lanterne che illuminavano la notte, mentre le cicale le accompagnavano con il loro suono costante e intermittente. Oggi tutti tiriamo a mezzanotte, ma lui intendeva «a metà della tua notte»: le 3, le 4 del mattino. E a quell’ora le lucciole dormono, e il tuo risveglio è scuro come il buio. Quando hai preso sonno, svegliarti per pregare è dura. Del resto il Signore parla nei sogni, mi dicevo. E invece no, il consiglio spirituale era chiaro: di pregare quando la mente è altrove e forse sogna, ma gambe e piedi sono mossi dal cervello. Ed è allora che scopri che in te c’è un varco, proprio quando abbassi la guardia della veglia e non sei pronto. È tra le coperte disfatte senza senso, infatti, che l’annunciazione può accadere di sorpresa.
di Antonio Spadaro