14 febbraio 2024
Nessuno più di Furio Jesi — germanista, archeologo e storico delle idee, morto tragicamente a 39 anni nel 1981 — ha denunciato i pericoli della “macchina mitologica”. Nessuno più di lui ha insistito sul contrasto, già individuato da Károly Kerényi, tra «mito genuino» e «mito tecnicizzato», vale a dire tra il racconto che nasce spontaneamente dall’essere umano e quello che invece viene costruito artificiosamente per raggiungere scopi politici. Da una parte, il mito può rivelarsi un elemento benefico per il progresso della civiltà, dall’altra, può trasformarsi in uno strumento di barbarie e di morte, come nel caso dei totalitarismi novecenteschi, e in particolare del nazionalsocialismo.
Tra le “macchine mitologiche” più efficaci vi sono quelle che hanno ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati