· Città del Vaticano ·

Sua la legge che abolì la ghigliottina nel 1981

È morto l’ex ministro francese Badinter

(FILES) French former Justice Minister Robert Badinter delivers a speech during the commemoration of ...
10 febbraio 2024

Parigi , 10. È morto ieri a 95 anni Robert Badinter, ministro della Giustizia francese nel governo di François Mitterrand, dal 1981 al 1986, presidente della Corte costituzionale dal 1986 al 1995 e senatore del Partito socialista (Psoe) dal 1995 al 2011. Dal 2003 al 2005 è stato anche membro supplente della Convenzione europea, incaricata della stesura del trattato di Costituzione europea, poi naufragato.

Personalità tra le più autorevoli della politica d’Oltralpe, è ricordato soprattutto per la sua battaglia contro la pena di morte: fu infatti tra i principali promotori della legge che portò alla sua abolizione in Francia, nel 1981, quando ancora le esecuzioni si effettuavano con la ghigliottina.

Nato a Parigi nel 1928 da una famiglia ebraica immigrata dalla Bessarabia (nell’attuale Moldavia), della quale in tanti — tra cui il padre — furono uccisi nei campi di sterminio nazisti durante la Seconda guerra mondiale, Badinter si laureò in lettere e in giurisprudenza, per diventare poi avvocato. Durante il suo mandato da ministro promosse anche la riforma del codice penale e contribuì a formare la cosiddetta, e controversa, “dottrina Mitterrand”, cioè una pratica introdotta negli anni Ottanta che garantiva a molti imputati e condannati per «atti di violenza d’ispirazione politica», soprattutto italiani, di non essere estradati, purché avessero rinunciato a qualunque forma di lotta armata.

«Non ha mai smesso di perorare la causa dei Lumi, era una figura del secolo, una coscienza repubblicana, lo spirito francese», così lo ha ricordato il presidente, Emmanuel Macron, in un messaggio su x .

Badinter, che per alcuni meriterebbe di riposare al Panthéon, «ha consacrato ogni secondo della propria vita a battersi per le libertà fondamentali», ha detto l’attuale primo ministro, Gabriel Attal. Era «un giusto tra i giusti», ha sottolineato, tra i tanti omaggi che gli sono stati tributati, l’ex premier, Laurent Fabius.