Un pianeta fragile

Letto di ghiaccio: questo il titolo della fotografia di un orso polare, addormentato dopo essersi ritagliato un giaciglio per riposare su un frammento di un iceberg a largo delle isole Svalbard. Questa splendida immagine — la più votata dal pubblico per il premio Wildlife Photographer of the Year, storico concorso del Museo di storia naturale di Londra — è al contempo drammatica “icona” della rapidità del cambiamento climatico.

Il riscaldamento globale è una realtà sempre più evidente e anche gli animali fanno fatica ad adattarsi: luoghi un tempo incontaminati come le isole Svalbard, arcipelago norvegese nel Mar Glaciale Artico, si trasformano così in scenario privilegiato dei mutamenti in atto. Lo scioglimento dei ghiacci è ormai un fenomeno epocale e denota tutta la fragilità della “nostra casa comune”.

L’immagine, toccante promemoria della velocità con cui le calotte glaciali si stanno sciogliendo, vuole essere un’ispirazione per invertire la rotta. Il vincitore, il fotografo amatoriale britannico Nima Sarikhani, ha auspicato che, dal momento che i cambiamenti climatici rappresentano la «sfida più grande che dobbiamo affrontare», questa foto possa ispirare speranza.