L’attesa di Dio
«L’attesa di Dio» e «la giovinezza del cuore» testimoniati dagli anziani Simeone ed Anna sono importanti «anche per il nostro cammino di fede» oggi. Lo ha rimarcato il Papa rivolgendosi alle religiose e ai religiosi presenti alla messa celebrata nella basilica Vaticana ieri pomeriggio, 2 febbraio, per la Festa della Presentazione del Signore, xxviii Giornata mondiale della Vita Consacrata. Apertosi con la tradizionale benedizione delle candele e la processione, il rito è proseguito con la liturgia eucaristica.
All’omelia il Pontefice ha spiegato che le donne e gli uomini consacrati sembrano aver smarrito la capacità di attendere e ha individuato due cause: «la trascuratezza della vita interiore» e «l’adeguamento allo stile del mondo, che finisce per prendere il posto del Vangelo». Da qui l’invito a mantenere il cuore giovane, vigilando affinché non prevalgano «nelle comunità religiose, nella vita ecclesiale» il «mito dell’efficienza» e «l’ossessione del rendimento».