· Città del Vaticano ·

Presentata la prima Giornata mondiale dei bambini in programma il 25 e il 26 maggio

Un appuntamento
che parla di gioia e di futuro

 Un appuntamento  che parla di gioia e di futuro  QUO-027
02 febbraio 2024

Papa Francesco desidera «incontrare i bambini e le bambine per ascoltare il Vangelo che freme in loro nella stagione iniziale della vita». Lo ha detto il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, presentando la prima Giornata mondiale dei bambini, che si svolgerà il 25 e 26 maggio prossimi. Il porporato ne ha parlato con i giornalisti durante l’incontro svoltosi stamane nella Sala stampa della Santa Sede, attualmente in via dell’Ospedale, moderato dal direttore Matteo Bruni.

Una delle caratteristiche straordinarie dei piccoli, ha spiegato il porporato, «è la loro dirompente novità: la loro stessa nascita è un evento, arriva una nuova vita, una nuova persona, una nuova presenza così intensa da rinnovare l’identità della gente che la circonda». Al suo arrivo, «un uomo e una donna diventano papà e mamma, nonno e nonna». I bambini, ha aggiunto, «sono il commento più bello e vivace scritto in carne, sangue e spirito al passo dell’Apocalisse dove Cristo afferma di sé: “Ecco faccio nuove tutte le cose”». Certo, è «il Verbo di Dio pieno di maestà a pronunciare queste parole; eppure quel mistero mozzafiato diviene carne nella completa novità portata e scoperta nel Bambino nato a Betlemme e cresciuto a Nazareth». Per questo motivo il Papa ha scelto come tema della Giornata proprio le parole di Gesù: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose (Ap 21, 5)». È un invito a diventare come i bambini, «agili nel cogliere le novità suscitate dallo spirito di Cristo in ogni uomo e ogni donna nella storia e nella Chiesa».

Il prefetto ha ricordato anche l’incontro dello scorso 6 novembre, quando intorno al Papa si sono stretti migliaia di bambini dai 6 ai 12 anni, provenienti soprattutto dall’Italia, insieme a gruppi rappresentanti gran parte del mondo. «Sembrava — ha osservato — di guardare una sorgente, il cui getto vivace rinfrescava di speranza terra e Chiesa». Per questo, il Papa ha voluto che questo diventasse «un momento che abbracci effettivamente la Chiesa intera con cadenza regolare, incaricando il Dicastero per la cultura e l’educazione di organizzare la prima Giornata mondiale» e affidando al contempo al francescano conventuale Enzo Fortunato «il compito di coordinare l’evento, avvalendosi di tutte le collaborazioni e gli apporti ritenuti necessari».

L’appuntamento del 25 e 26 maggio, ha spiegato poi il porporato, si svolgerà a un duplice livello: universale, con sede in Vaticano, dove confluiranno le diverse delegazioni nazionali; e diocesano, lasciando l’organizzazione alle singole Chiese locali.

Da parte sua, il coordinatore della Giornata, padre Fortunato, ha detto che la Giornata è come un cammino osservato con occhio francescano: uno sguardo, ha aggiunto, che aiuta a puntare sulle realtà fragili, invisibili, ultime che si vogliono portare al centro. La cosa più bella, ha evidenziato, è partire dai bambini. Quanto all’articolazione, ha spiegato che in preparazione alla Giornata ci saranno tre percorsi: uno legato alla spiritualità, uno alla solidarietà e uno alla cultura. Il coordinatore ha anche specificato che il ritrovo di tutti i partecipanti sarà il 25 maggio alle 15. È stato presentato il sito www.worldchildrenday.org disponibile in tre lingue — italiano, inglese e spagnolo — alle quali se ne aggiungeranno presto altre. Sul sito già da oggi è disponibile il modulo di iscrizione.

Il creatore del logo della Giornata, Marco Capasso, ne ha illustrato le caratteristiche. Nell’immagine è rappresentata una moltitudine di impronte di mani di vari colori inserite in un semicerchio. Esse richiamano i gesti caratteristici dell’infanzia dell’umanità. Le diverse tinte simboleggiano la varietà delle culture che si compongono in un’unità capace di accogliere e valorizzare le differenze. Nel logo non poteva mancare un riferimento a quella che il Papa ha voluto fosse la sede permanente della Giornata: per questo «un tratto grafico minimalista raffigura il profilo stilizzato della cupola di San Pietro, con la croce e la lanterna». La cupola «abbraccia, accoglie e protegge i più piccoli», la lanterna è una metafora dei cristiani “portatori di luce”, mentre la croce ricorda la passione e resurrezione del Figlio di Dio.

Successivamente Marco Impagliazzo ha illustrato il contributo che la Comunità di Sant’Egidio — di cui è presidente — offrirà alla Giornata mondiale attraverso l’opera su cui si fonda il suo servizio ai bambini, cioè la Scuola della pace. Questo appuntamento, ha detto, parla di vita e di futuro e sarà un’iniezione di gioia nella vitalità della Chiesa. Si tratta di un cammino che porterà all’incontro con Gesù, visto dai più piccoli come un amico buono e un Maestro. Altra grande prospettiva, ha aggiunto, è quella del “sogno” di un mondo nuovo, diverso, dove c’è posto per tutti.

Impagliazzo ha anche annunciato la partecipazione di alcuni bambini provenienti da zone di guerra e la presenza di non cattolici. Il contributo di Sant’Egidio, ha assicurato, sarà quello di aiutare a far convergere in questa giornata soprattutto i piccoli delle periferie e dei territori in conflitto. «In un tempo di guerra e scarsa attenzione per l’ambiente — ha commentato — c’è bisogno di dare la parola alle giovani generazioni, come dimostra il felice svolgimento dell’incontro nell’Aula Paolo vi con Papa Francesco e migliaia di bambini provenienti da tutto il mondo, lo scorso 6 novembre», considerato un po’ come l’«edizione zero» della Giornata. Occorre, ha aggiunto, «ascoltare i bambini perché la loro voce è un convinto ed esplicito “no” alla guerra e alla distruzione della natura».

Alla presentazione hanno preso parte anche Domenico Alagia, della cooperativa sociale Auxilium, e Maria Luisa Grilletta, direttrice della pianificazione industriale di Trenitalia, la quale ha annunciato che per la Giornata sono stati predisposti oltre trentamila posti su treni speciali e su carrozze riservate nei convogli commerciali dalle principali città italiane, soprattutto, dal Lazio e regioni limitrofe.