· Città del Vaticano ·

Lettera del Pontefice a Comunione e Liberazione

Unità e fedeltà

 Unità e fedeltà  QUO-026
01 febbraio 2024

Unità, obbedienza, fedeltà al carisma, superamento di personalismi e fraintendimenti. È ciò che il Papa chiede in una lettera ai membri di Comunione e Liberazione. Fondato nel 1954 da don Luigi Giussani, il movimento ha vissuto alcuni cambiamenti interni e di vertice negli ultimi anni. Il testo inviato dal Pontefice in occasione dell’anniversario della morte di Giussani e del 70° del movimento, è stato diffuso dal presidente Davide Prosperi (dal 2021 alla guida di Cl), ricevuto nel Palazzo apostolico vaticano il 15 gennaio scorso insieme al vescovo Filippo Santoro, nominato sempre nel 2021 delegato speciale per il governo dei Memores Domini. Nella lettera, Francesco si dice confortato dal vedere «come il movimento ha accolto in modo serio e disponibile le parole» rivolte durante l’udienza del 15 ottobre 2022 con 60 mila aderenti, quando esortava a non farsi ferire da «divisioni, diffidenze e contrapposizioni». Il Pontefice incoraggia poi a custodire l’unità e il carisma: per farlo, scrive, «occorre andare oltre interpretazioni personalistiche, purtroppo ancora presenti, che rischiano di sottendere una visione unilaterale del carisma stesso». A Prosperi e ai suoi collaboratori il Papa infine raccomanda di continuare il cammino educativo che sta contribuendo a «correggere alcuni fraintendimenti» e di proseguire la missione «nella fedeltà al carisma» di Giussani. Da qui l’invito all’obbedienza, via per rinnovare la presenza di Comunione e Liberazione nel mondo «per il bene di tutta la Chiesa».