01 febbraio 2024
Il silenzio e la preghiera da un lato. La resistenza armata e il coraggio dall’altro. Nel Myanmar lacerato dal conflitto civile la popolazione ricorda con sofferenza oggi, primo febbraio, l’anniversario del colpo di stato militare che nel 2021 ha rovesciato il governo democratico: allora la giunta guidata dal generale Min Aung Hlaing prese il potere, arrestando ministri e parlamentari della Lega nazionale per la democrazia (come la storica leader Aung San Suu Kyi), causando shock e sconcerto nell’intera nazione.
La popolazione rispose, in una prima fase, con pacifiche proteste di piazza e scioperi per manifestare il proprio dissenso, sedato però con la dura repressione dell'esercito. Mentre si andava formando un governo democratico in esilio (il National Unity Government), quella protesta si è gradualmente trasformata in ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati