
Nell’ambito del nostro progetto “La bellezza che accoglie”, nei giorni scorsi abbiamo vissuto un bel momento di arte, storia e soprattutto fraternità. Questa volta ho sentito il cuore della fraternità in modo più intenso, forse perché, di incontro in incontro, di visita dopo visita, ci conosciamo meglio e abbiamo la possibilità di parlare di più. Inoltre, non aver attraversato un museo troppo particolare ci ha permesso di essere più vicini.
Abbiamo avuto l'opportunità di visitare una chiesa stazionale, la basilica di Santa Prisca, una delle chiese basiliche romane che durante la quaresima diventano chiese stazionali, con la memoria di un martire o di una martire. Al mattino e alla sera, ci sono due brevi momenti di preghiera seguiti dalla santa Messa.
Nonostante sia entrato molte volte nella basilica di Santa Prisca, questa volta è stato particolarmente bello osservarla, ricordando i vari momenti della sua costruzione, ricostruzione e ristrutturazione, dalla chiesa paleocristiana alle modifiche apportate dai pontefici per custodire la memoria di Prisca, vergine e martire.
Gli amici e i fratelli dell'Osservatore di Strada sono stati calorosi e attenti, consentendoci di condividere esperienze riguardo al luogo che ci ospitava. Abbiamo parlato della basilica, degli affreschi e del ricordo di Papa Roncalli, che fu titolare di quella chiesa. Abbiamo anche sperimentato l'accoglienza dei padri agostiniani e condiviso momenti della loro vita.
Durante l'attesa e dopo la visita, mentre ci dirigevamo verso la basilica di Santa Sabina e infine al giardino degli aranci, abbiamo unito fraternità, amicizia e bellezza del camminare insieme. Abbiamo percorso quelle strade non da turisti, ma da fratelli, lasciandoci abbracciare dalla bellezza generata dalla fede.
Speriamo ci siano ancora molte occasioni per camminare insieme. Un grazie particolare ai padri agostiniani della Basilica di Santa Prisca e ai diversi musei, in particolare ai Musei Vaticani, per la loro disponibilità.
Giovanni Emidio Palaia
Promotore e animatore del progetto “La bellezza che accoglie”