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Atterrato a Roma il volo speciale con i primi undici bambini provenienti da Gaza, gravemente malati o feriti nel conflitto, che saranno curati in ospedali pediatrici italiani

Un carico di speranza

 Un carico  di speranza  QUO-024
30 gennaio 2024

Alle 21.37 di ieri, lunedì, è atterrato all’aeroporto militare di Ciampino il volo speciale che ha condotto in Italia i primi 11 bambini provenienti dalla Striscia di Gaza gravemente ammalati o feriti durante i massicci bombardamenti e combattimenti, per i quali le cure in sito sarebbero state ardue se non impossibili. I piccoli hanno attraversato la frontiera con l’Egitto e da lì sono stati imbarcati in aerei diretti all’aeroporto di Roma Ciampino. Con loro era presente anche un ragazzo poco più che maggiorenne, e 13 accompagnatori, giovanissime mamme, parenti ed infermieri.

In Italia i bambini verranno tutti curati nei più importanti ospedali pediatrici: il Bambino Gesù di Roma, che si occuperà della prima accoglienza e delle assegnazioni, il Gaslini di Genova, il Rizzoli di Bologna, il Meyer di Firenze.

L’Italia è il primo Paese europeo ad avviare un’operazione internazionale di salvataggio per le vittime della guerra a Gaza. Mercoledì 31 — spiega il generale Francesco Paolo Figliuolo che parla a «L’Osservatore Romano» di «un’attività sinergica» tra diversi ministeri italiani — sarà la volta della partenza per l’Italia della nave-ospedale Vulcano, al momento alla fonda sulle coste egiziane. Salperà con a bordo circa una cinquantina di minori accompagnati e in 4-5 giorni andrà ad ormeggiare in un porto «baricentrico in funzione di dove i bambini saranno ricoverati». A febbraio poi inizierà un ponte aereo che condurrà in più ospedali italiani altri bambini attualmente ricoverati a Il Cairo.

Nelle ultime ore hanno dato la propria disponibilità anche i nosocomi dell’Università di Perugia e di San Marino. «Porteremo tutti quelli che possiamo», ha assicurato il generale Figliuolo, il quale, entrando tra i primi nell’aereo appena atterrato non è riuscito a nascondere i segni di un’evidente commozione.

L’iniziativa che ha permesso ai bambini di Gaza di approdare in Italia per ricevere assistenza ha avuto il sostegno, fin dalla fase della progettazione, del vicario della Custodia di Terra Santa, padre Ibrahim Faltas, il quale recentemente ha raccontato a «L’Osservatore Romano» del suo lavoro pastorale con le famiglie che vivono nella Striscia. Alle richieste che gli venivano da Gaza di fare qualcosa per alleviare le sofferenze dei piccoli bambini feriti o ammalati, si è «immediatamente attivato con le strutture di governo italiane, ricevendone subito un entusiasta adesione».

Grazie alla fitta rete di relazioni messa in piedi negli anni, padre Faltas è riuscito ad avviare «un’intensa attività di mediazione che ha coinvolto — ha affermato — israeliani, palestinesi ed egiziani».

Ieri sera, in attesa dell’arrivo dei piccoli nello scalo del xxxi storno dell’Areonautica militare, padre Faltas non tratteneva l’emozione per quello che ha definito «un primo segno della pace. Pace che ha bisogno di ascolto e umiltà». Il francescano ha ribadito ancora una volta la sua gratitudine al popolo italiano «perché l’Italia è il primo Paese in Europa a ricevere i bambini di Gaza che altrimenti non avrebbero potuto essere curati. L’Italia è sempre stata vicino a questa causa, abbiamo chiesto e loro hanno accettato. Quando i bambini saranno veramente guariti potranno tornare nel loro Paese».

Da parte sua il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, presente a Ciampino, ha dichiarato: «L’Osservatore Romano», «abbiamo lavorato intensamente con le autorità israeliane, con le autorità nazionali palestinesi e quelle egiziane, nel mio recente viaggio in Medio oriente. Abbiamo concluso la trattativa giovedì in Israele. È un impegno che abbiamo preso». Da qui l’assicurazione che «l’Italia continua a manifestare la propria solidarietà verso quelle che sono sicuramente vittime.

Un profondo «grazie», infine, dalla ambasciatrice della Palestina in Italia, Abeer Odeh, che si è detta «commossa» per l’accoglienza riservata a questi bambini vittime di «brutali attacchi» a Gaza: «Ringraziamo, anche attraverso il vostro giornale, il governo italiano per l’aiuto ai nostri minori. Speriamo che si possano ricevere ancora molti altri bambini, e che l’iniziativa italiana sia emulata anche da altri paesi europei».

Appena atterrati, tutti i bambini, pur mostrando evidenti segni di una sofferenza fisica, sorridevano soddisfatti per essere comunque usciti dall’inferno vissuto negli ultimi tre mesi. 

di Roberto Cetera