· Città del Vaticano ·

Ufficio oggetti smarriti

Il matto e la domanda

 Il matto  e la  domanda  QUO-024
30 gennaio 2024
Sono da poco trascorsi i giorni dedicati al ricordo di un orrore indelebile nella storia della (cosiddetta) civiltà; la Shoah del popolo ebraico. All’Ufficio oggetti smarriti piace ricordare, si può quasi dire che è per questo che esiste questo piccolo stanzino nel quale siete, sempre e tutti, benvenuti. E se l’arte può servire non solo a ricordare ma anche a far riflettere, ecco allora che i conti vanno fatti con Train de vie (1998) di Radu Mihăileanu una delle gemme senza fine che hanno descritto, con lo sguardo umoristico ebraico, la stoltezza dell’uomo. La storia la conosciamo tutti, è quella di un incubo che, a un certo punto, prova a giocare con se stesso e travestirsi da sogno. Siamo nel 1941, in uno shtetl, un villaggio ebraico dell’Europa orientale, il matto del villaggio Shlomo allerta i suoi ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati