· Città del Vaticano ·

Cinque anni fa la Gmg di Panamá

I frutti di un incontro
con “Gesù vivo”

 I frutti di un incontro con “Gesù vivo”  QUO-024
30 gennaio 2024

Circa 700.000 giovani di tutto il mondo si radunarono il 27 gennaio 2019 al campo “San Juan Pablo ii” di Panamá per la messa presieduta da Papa Francesco a conclusione della intensa settimana delle celebrazioni della 34ª Giornata mondiale della gioventù, apertasi cinque giorni prima nella capitale della più giovane delle repubbliche centroamericane.

«Ecco la serva del Signore; avvenga per me secondo la tua parola (Lc 1, 38)» fu il tema di riflessione che scandì quella Giornata, i cui principali eventi furono seguiti da quasi 46 milioni di persone attraverso le reti sociali. Le diocesi panamensi, insieme a quelle costaricane, si mobilitarono per l’accoglienza dei tantissimi giovani che in quei giorni giunsero nel Paese da 140 nazioni dei cinque continenti.

Quella Gmg fu la prima celebrata dopo il Sinodo dei vescovi dell’ottobre 2018 dedicato al tema «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale». «La Giornata mondiale della gioventù a Panamá — ricorda in proposito padre João Chagas, responsabile dell’area giovani del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita — fu la prosecuzione dell’esperienza sinodale che i giovani fecero nel 2018, quando Papa Francesco li invitò per essere ascoltati e valorizzati come protagonisti della Chiesa».

«Oggi, a cinque anni da allora — continua Chagas — invitiamo i nostri giovani a rileggere l’esortazione apostolica post-sinodale Christus vivit, per realizzare quel Sinodo e vivere lo spirito della Gmg nel quotidiano delle loro vite, nelle loro realtà così come sono».

«Voi giovani siete l’adesso di Dio! Lui vi convoca, vi chiama nelle vostre comunità, vi chiama nelle vostre città ad andare in cerca dei nonni, degli adulti; ad alzarvi in piedi e insieme a loro prendere la parola e realizzare il sogno con cui il Signore vi ha sognato». Così il Pontefice incoraggiava i ragazzi e le ragazze presenti alla messa conclusiva, invitandoli a «vivere la concretezza del Suo amore» e a rispondere con un “sì” ai generosi piani del Signore.

La maggior parte dei giovani che ascoltarono dal vivo queste parole del Santo Padre proveniva dai Paesi dell’America centrale, dove ancora oggi l’incontro porta molti frutti e benedizioni. «Questa esperienza di comunione ecclesiale ci ha unito ancora di più al magistero di Papa Francesco, che ci ha permesso anche di realizzare la prima Gmg mariana, che per la Chiesa di Panamá ha un significato enorme, perché è proprio attraverso la Vergine Maria, con il titolo di santa Maria l’Antigua, che la fede è arrivata a noi e ci ha fatto diventare la prima diocesi del continente americano» racconta monsignor José Ulloa Mendieta, arcivescovo di Panamá, che ha guidato l’organizzazione della Gmg 2019.

«Possiamo affermare — assicura il presule — che i frutti della Gmg a Panamá arrivano progressivamente. Attualmente i giovani panamensi sono protagonisti di momenti importanti nel Paese, dove la coscienza ecologica e l’impegno sociale sono sempre più visibili, nelle lotte per la difesa del Creato. Spetta a noi continuare ad accompagnare i giovani in questi processi, formarli, guidarli e lasciarli liberi di decidere, affinché possano vivere i valori del Vangelo negli ambienti a cui appartengono, senza paura di essere autentici, generando nuove vie per realizzare la trasformazione ecclesiale e sociale di cui abbiamo bisogno nella Chiesa e nella società».

Proprio in occasione della ricorrenza del quinto anniversario di quell’evento, nel pomeriggio del 26 gennaio l’arcivescovo ha celebrato la messa nella parrocchia di San Francisco de la Caleta, a Panamá. Al termine del rito, è stata inaugurata una mostra fotografica alla presenza dei direttori e sottosegretari del Comitato organizzativo locale della Gmg 2019.