· Città del Vaticano ·

La buona Notizia
Il Vangelo della V domenica del tempo ordinario (Mc 1, 29-39)

Avanti, senza tentennamenti

 Avanti, senza tentennamenti  QUO-024
30 gennaio 2024

L’inizio della predicazione di Gesù è memorabile, in quanto lui, dopo aver incontrato i primi discepoli, entra nelle loro famiglie, gioca a carte scoperte, non vuole nascondersi, si mostra per ciò che è. Con la suocera di Simone rivela doti miracolose che nessuno si sarebbe aspettato dal figlio del falegname. Era proprio quel giovane di cui molti cominciavano a spettegolare, vista la sua apparente inconcludenza? Le domande fioccavano: non sarà per caso uno dei tanti santoni che popolano la Palestina? Appena la voce si sparge, gli effetti sono dirompenti. Ma proprio in quel momento, quando tutti gli portano malati e indemoniati, affinché siano risanati, il Nazareno sembra come ritrarsi, forse colpito egli stesso dalla potenza di cui dispone. Infatti il giorno dopo le numerose guarigioni, avvenute sotto gli occhi di tutti, si sveglia presto per andarsi a raccogliere in un luogo isolato. È uno scarto sorprendente, come se la pura azione non gli bastasse. Possiamo supporre da parte sua una riflessione legata al senso della missione da svolgere, del compito da eseguire. Simone e i suoi amici, dopo averlo trovato, lo informano sulla presenza dei questuanti ma lui vuole andare in altri villaggi dove ancora non lo conoscono. Mai crogiolarsi sugli allori: meglio aprire una pagina nuova piuttosto che restare sulla vecchia. Questo Gesù, nelle prime settimane della sua comparsa pubblica, mi ha sempre attratto tantissimo perché ritrovo in lui il momento successivo alla scelta appena fatta: il crinale dell’indecisione è stato superato, non si deve più tornare indietro, bisogna procedere sempre avanti, senza tentennamenti. Niente ti dovrà fermare: anche se sorgeranno ostacoli davanti a te, non dovrai recedere; in questo modo potrai ricavare ulteriore alimento dalla tua deliberazione, una forza oscura ti spingerà a saltare oltre il baratro; potrai fare a meno di tutto, perfino del riconoscimento.

di Eraldo Affinati