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29 gennaio 2024
Ogni bella storia che si rispetti ha il suo retroscena. Nell’aprile del 2015, a Camalò di Povegliano, un piccolo paese in provincia di Treviso, la famiglia Calò decide di aprire le porte della propria casa per accogliere alcuni immigrati. Da poco è avvenuto uno dei più drammatici naufragi nel Mediterraneo che ha visto settecento persone perdere la vita in mare. Antonio Silvio Calò e la moglie Nicoletta Ferrara non possono più restare a guardare davanti all’ennesima tragedia, senza far nulla, e così le stanze della loro abitazione diventano il porto sicuro al quale far approdare sei ragazzi migranti. È l’inizio di un’esperienza di vera fraternità: non sulla carta, non a parole, ma concreta.
Da quel 2015 sono trascorsi nove anni e i Calò stanno vivendo un’altra ...
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