· Città del Vaticano ·

La buona Notizia
Il Vangelo della IV domenica del tempo ordinario (Mc 1, 21-28)

Quel conflitto eterno
fra Dio e il diavolo

 Quel conflitto eterno fra Dio e il diavolo  QUO-018
23 gennaio 2024

Questo brano del Vangelo di Marco è fra i numerosi testi del primo cristianesimo, i vangeli, gli Atti degli apostoli, le Lettere di san Paolo e l’Apocalisse, in cui fa la sua apparizione il Diavolo con la sua schiera di demoni. Ma cosa sono questi demoni, quale la loro origine e quale, soprattutto, la fonte del loro potere? Che la loro funzione sia quella di tentare l’uomo, di spingerlo in direzione del male, è evidente. Ma da dove viene questa tentazione, in sostanza da dove viene il male? Che è poi la grande domanda che fino ai nostri giorni non cessa di assillarci.

Nella Bibbia ebraica, Satana è presente anche se non è inizialmente l’origine del male, l’avversario di Dio, ma piuttosto una sorta di suo complice nel tentare l’uomo. Così nel Libro di Giobbe, così in Samuele. Solo successivamente, a partire dal libro delle Cronache, la fonte della tentazione, e quindi del male, passa da Dio al diavolo. Di qui, nell’ebraismo più tardo, e in particolare nei manoscritti del mar Morto, una complessa demonologia che nel cristianesimo si sviluppa fino a divenire teologicamente centrale e che nel Medioevo finirà col dar vita a due diverse ma complementari interpretazioni: quella della possessione, in cui è il demone, uno dei tanti servi di Satana, a impossessarsi del corpo dell’uomo, parlando con la sua bocca e agendolo per così dire dall’interno, e quella in cui invece il diavolo stringe patti con alcuni esseri umani per compiere il male. In tutti e due i casi è Satana la fonte del male, un dualismo pienamente assunto, almeno nella demonologia cristiana medioevale, anche se temperato dall’interpretazione interiorizzante che ne aveva dato san Paolo. Questo passaggio finisce per trasformare la vita sulla terra in un conflitto eterno tra il bene e il male, fra Dio e il diavolo. Esso nasce in momenti oscuri, di guerre e tensioni apocalittiche, e si può pensare che gli uomini abbiano dipinto nella guerra fra Dio e il diavolo le loro stesse lotte, le loro stesse guerre. E che, liberando Dio dall’essere all’origine del male, abbiano in realtà voluto espellere il male da sé, togliersene la responsabilità, come Gesù espelleva i demoni dal posseduto e gli esorcisti liberavano — e liberano — dai diavoli uomini e donne.

Ma non si rischia così di togliere agli esseri umani la piena responsabilità delle loro azioni? Un altro dibattuto problema, questo, che si trascina da secoli come quello del male. Leggendo questi testi e ricordando le terribili vicende di streghe e possessioni che insanguinarono molti secoli della nostra storia, mi sento di sperare, per porre fine a questa guerra infinita, che il male che non smette di tormentarci sia sempre di più ricondotto alla responsabilità dell’uomo, frutto non del diavolo ma della sua stessa umanità. E in quanto tale possa essere combattuto e forse un giorno vinto. 

di Anna Foa