· Città del Vaticano ·

Preoccupano le tante “ramificazioni” del conflitto tra Israele e Hamas

Medio Oriente
Benzina sul fuoco

CORRECTION / This handout picture courtesy of the US Navy taken on October 19, 2023 shows the ...
18 gennaio 2024

I ripetuti attacchi degli houthi a largo delle coste dello Yemen, gli “sconfinamenti” del conflitto nel sud del Libano, i raid iraniani in Iraq e Siria, l’escalation delle tensioni tra Teheran e Islamabad con gli attacchi incrociati delle ultime ore che hanno già causato nuove vittime civili. Il preoccupante quadro geopolitico che si profila in Medio Oriente è «proprio quello che si voleva evitare», come indicato ieri dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, ovvero un pericoloso allargamento del conflitto esploso lo scorso 7 ottobre dopo gli attacchi terroristici di Hamas in Israele. Quel giorno, in un mondo già segnato dal ritorno e “dall’incancrenirsi” della guerra nel cuore dell’Europa, è stato drammaticamente confermato che quella bellica rimane una logica tutt’altro che superata. La devastazione di Gaza, tutti i giorni, ce lo ricorda, mentre i fronti di conflittualità sembrano propagarsi a macchia d’olio. La “terza guerra mondiale a pezzi”, tante volte evocata in questi anni da Papa Francesco, appare oggi una realtà confermata da scenari di conflitto sempre più diffusi. Già sono globali le sue conseguenze, se pensiamo solo all’impatto economico delle due guerre che più da vicino toccano l’occidente, quella in Ucraina e quella in Terra Santa. Ma globali sono anche le sofferenze delle popolazioni esposte a conflitti più o meno dimenticati: se ne contano circa 180 in tutto il mondo, a cominciare dall’Africa e senza risparmiare alcun continente.

La miccia innescata dalla guerra tra Israele e Hamas solleva tuttavia delle preoccupazioni specifiche alla luce delle innumerevoli ramificazioni che, come emerge con sempre più evidenza, la mancata soluzione del conflitto israelo-palestinese e di altre questioni regionali porta con sé. «La situazione è delicata», ha riconosciuto ieri Parolin, invitando a controllare le animosità e le reazioni in modo da scongiurare «un incendio generale». (valerio palombaro)