· Città del Vaticano ·

I vescovi del Nordafrica sulla «Fiducia supplicans»

Un invito a percorsi
di riconciliazione

 Un invito a percorsi di riconciliazione  QUO-013
17 gennaio 2024

La recezione della dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni è stata uno dei temi principali affrontati dalla Conferenza dei vescovi della Regione del Nordafrica (Cerna) riunita a Rabat, in Marocco, dall’11 al 15 gennaio.

In proposito i presuli hanno voluto evidenziare «tre aspetti positivi fondamentali» espressi nel documento: «una chiara riaffermazione della dottrina della Chiesa sul matrimonio e la moralità sessuale»; la riaffermazione della «visione di un Dio misericordioso il cui amore e la cui grazia sono infiniti e offerti a tutti senza distinzione»; «una comprensione approfondita del significato delle benedizioni il cui ruolo non è né di ratificare né di approvare situazioni di fatto vissute dalle persone, ma di implorare per loro l’aiuto di Dio».

«Tutti meritano rispetto incondizionato in virtù del Vangelo. E l’atteggiamento giusto per ogni situazione particolare deve essere quello del discernimento, che consiste nell’accogliere, ascoltare, pregare con, formare e accompagnare nel cammino di crescita e di conversione — si legge nel comunicato finale della Cerna —. Non dimentichiamolo: l’orizzonte di ogni vita è quello della santità». Per i vescovi il nuovo documento del Dicastero per la dottrina della fede «è un invito a rileggere e valutare la nostra pratica ecclesiale di discernimento, ad approfondire i percorsi concreti di una pastorale della riconciliazione e della comunione». Inoltre, «di fronte al rischio di prese di posizione nette e di strumentalizzazioni», i presuli del Nordafrica ritengono che «il tema meriti di essere riesaminato in maniera pacifica nel quadro dell’attuale dinamica sinodale in corso nella Chiesa universale» e invitano le loro comunità «a prendersi il tempo per leggere e discutere» il documento e la nota esplicativa pubblicata il 4 gennaio scorso, tutto ciò allo scopo anche di valutare gli «atteggiamenti concreti in merito all’accoglienza e all’accompagnamento».
La Conferenza episcopale stabilisce poi, a proposito della «pratica pastorale delle benedizioni», di dare la benedizione sia a chi individualmente la richiede «con una corrispondente disposizione del cuore» sia alle persone «in una situazione irregolare» che si presentano insieme domandandola, purché questo «non crei confusione per gli interessati stessi o per altri». I vescovi esortano, infine, «a evitare ogni spirito di polemica, e a coltivare tutto ciò che contribuisce ad alimentare la comunione e l'unità della Chiesa universale».