· Città del Vaticano ·

Era presidente emerito della Prefettura degli affari economici della Santa Sede

È morto
il cardinale Sergio Sebastiani

 È morto il cardinale Sergio Sebastiani  QUO-012
16 gennaio 2024

Il cardinale Sergio Sebastiani, presidente emerito della Prefettura degli affari economici della Santa Sede, è morto alle 3 di martedì 16 gennaio, nella sua abitazione a Roma. Era nato l’11 aprile 1931 a Montemonaco, nella diocesi di San Benedetto del Tronto - Ripatransone - Montalto, in provincia di Ascoli Piceno. Ordinato sacerdote il 15 luglio 1956, era entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede. Era stato eletto alla Chiesa titolare di Cesarea di Mauritania, con titolo personale di arcivescovo, il 27 settembre 1976 e nominato pro-nunzio apostolico in Madagascar e Mauritius, con incarico di delegato apostolico per La Riunione e le Isole Comore. Aveva ricevuto l’ordinazione episcopale il 30 ottobre successivo. Nel gennaio 1985 gli era stata affidata la seconda missione, come Nunzio apostolico in Turchia. Era stato poi richiamato a Roma, nel novembre 1994, con l’incarico di primo segretario generale del Consiglio di presidenza e del Comitato centrale per il Grande Giubileo dell’Anno 2000. Tra anni dopo Giovanni Paolo ii lo aveva nominato presidente della Prefettura degli affari economici della Santa Sede, e in tale incarico rimase fino al 2008. Nel frattempo era stato creato e pubblicato cardinale, nel Concistoro del 21 febbraio 2001, del titolo di Sant’Eustachio, diaconia elevata «pro hac vice» a titolo presbiterale lo stesso giorno del 2011.

Le esequie saranno celebrate dal cardinale decano Giovanni Battista Re mercoledì 17 gennaio, all’altare della Cattedra della basilica Vaticana. Al termine, il Papa presiederà il rito dell’«Ultima commendatio» e della «Valedictio».

Figlio di Angelo Sebastiani, farmacista, e Lucia Valeri, nel 1940 era entrato nel Seminario vescovile di Ascoli Piceno e nel 1946 era passato a quello arcivescovile di Fermo per completare gli studi secondari. Nel 1951, come alunno dell’Almo Collegio Capranica, aveva frequentato i corsi di Filosofia e di Teologia alla Pontificia Università Gregoriana, dove aveva ottenuto la licenza in teologia. Quindi alla Pontificia Università Lateranense aveva conseguito la laurea in Diritto canonico.

Ordinato sacerdote nel 1956 dall’arcivescovo di Fermo Norberto Perini, era entrato nella Pontificia Accademia Ecclesiastica, su richiesta di monsignor Domenico Tardini, poi divenuto segretario di Stato.

Nel 1960 era stato nominato segretario della nunziatura apostolica in Peru. Due anni dopo era stato trasferito alla rappresentanza pontificia in Brasile e nel 1966, nominato uditore, era stato assegnato alla nunziatura apostolica in Cile.

Nel 1967 l’arcivescovo Giovanni Benelli, divenuto in quell’anno sostituto della Segreteria di Stato, lo aveva chiamato in Vaticano prima come segretario dei cardinali Amleto Giovanni Cicognani e Jean Villot — segretari di Stato di Papa Paolo vi — e poi come capo della segreteria dello stesso sostituto.

Nel 1974 era stato nominato consigliere della nunziatura apostolica in Francia, con alcuni incarichi speciali presso il Consiglio d’Europa. Il 30 aprile 1974 era stato nominato prelato d’onore di Sua Santità.

Nel 1976 era stato eletto alla Chiesa titolare di Cesarea di Mauritania, con titolo personale di arcivescovo, e nominato pro-nunzio apostolico in Madagascar e Mauritius, con incarico di delegato apostolico per La Riunione e le Isole Comore. Un mese dopo era stato ordinato vescovo, in San Pietro, dal cardinale Jean Villot, segretario di Stato. Coconsacranti l’allora arcivescovo, poi cardinale, Simon Duraisamy Lourdusamy, che era segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, e l’arcivescovo di Fermo, monsignor Cleto Bellucci.

L’8 gennaio 1985 era stato inviato ad Ankara come nunzio apostolico in Turchia dove, oltre alla specifica attività di sostegno alle Chiese locali, di rito latino e orientale, aveva promosso rapporti amichevoli con le Chiese ortodosse, in particolare con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli. Aveva inoltre dato inizio al dialogo sia con la comunità ebraica sia con quella musulmana.

Il 16 novembre 1994 Giovanni Paolo ii lo aveva chiamato a Roma per affidargli l’incarico di primo segretario generale del Consiglio di presidenza e del Comitato centrale per il Grande Giubileo dell’Anno 2000. Nei tre anni del suo servizio aveva curato, in particolare, la fase preparatoria delineata da Papa Wojtyła nella sua lettera apostolica Tertio millennio adveniente, sempre animato dalla convinzione che il Giubileo «è un grandissimo evento spirituale» e non «un business»: si tratta — aveva dichiarato in proposito a «L’Osservatore Romano» — di un avvenimento «che fa “giubilare”, che dà gioia perché Cristo è venuto a salvare il mondo, a salvare l’uomo, a salvare l’umanità. È un momento di gioia e di speranza per il terzo millennio».

Il 3 novembre 1997 il Pontefice lo aveva nominato presidente della Prefettura degli affari economici della Santa Sede. E nel primo Concistoro del terzo millennio lo aveva creato cardinale diacono di Sant’Eustachio. Nel prendere possesso della diaconia — dieci anni dopo elevata «pro hac vice» a titolo presbiterale — Sebastiani aveva sottolineato il suo profondo legame affettivo con la chiesa di Sant’Eustachio, che dal 1919 al 1932 aveva avuto come parroco il venerabile servo di Dio don Pirro Scavizzi, del quale egli si professava figlio spirituale. Il suo incontro con lui, infatti, aveva inciso indelebilmente nella sua formazione spirituale durante il periodo in cui era stato alunno dell’Almo Collegio Capranica.

Aveva preso parte all’assemblea speciale per l’Asia del Sinodo dei vescovi nel 1998, alla seconda assemblea speciale per l’Europa nel 1999, alle assemblee ordinarie sinodali del 2001 sulla missione del vescovo e del 2005 sull’Eucaristia.

Il 28 ottobre 2001 aveva celebrato nella basilica Vaticana il 25° di ordinazione episcopale. Per l’occasione Giovanni Paolo ii gli aveva inviato una lettera nella quale sottolineava lo zelante e qualificato servizio reso dal porporato alla Chiesa e alla Santa Sede nel corso di un «encomiabile ministero». «Molte sono le nazioni — scriveva tra l’altro il Pontefice — che rimangono impresse nella tua mente, dove si trovano testimonianze del tuo servizio a vantaggio della Chiesa, al la quale hai dedicato le tue fatiche e il tuo impegno».

Il 19 aprile 2005 aveva partecipato al Conclave che elesse Benedetto xvi; aveva poi rinunciato all’incarico di presidente della Prefettura degli affari economici della Santa Sede il 12 aprile 2008.

Nell’ambito della Curia romana era stato membro delle Congregazioni per i vescovi, per il clero, delle cause dei santi, e per l’evangelizzazione dei popoli, del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica.